L’Europarlamento ha detto sì alle nuove regole sul diritto d’autore con 348 si’, 274 no e 36 astenuti.
“Approvata la direttiva copyright. Difendiamo la creatività italiana ed europea e i posti di lavoro”, ha twittato Antonio Tajani, presidente del parlamento Ue.
Per Enrico Gasbarra, membro dem della Commissione Iuri “Dopo tre anni di lunghi e non semplici negoziati, abbiamo votato oggi – con 348 voti a favore, 274 contrari e 36 astenuti- la revisione della direttiva sul diritto d’autore nel mercato unico digitale, ferma a norme di venti anni fa, in una fase storica in cui invece le rivoluzioni digitali si susseguono velocissime”.
“Una vittoria- secondo Silvia Costa della Commissione Cult- che finalmente riesce ad aggiornare norme fondamentali nell’era della condivisione online dei contenuti, senza minacciare minimamente la libertà della rete, come i giganti della rete hanno fatto credere ricorrendo a fake news per tutelare i loro enormi guadagni: basti pensare che oggi le due maggiori piattaforme USA accumulano circa l’80% del totale della pubblicità, senza corrispondere un equo compenso ai titolari dei diritti”.
In conclusione, per i parlamentari europei del Pd, “e’ soprattutto un segnale forte per i cittadini: il voto di oggi chiarisce bene l’Europa che vogliamo e quella per cui lavoriamo: un’Europa libera dai forti, dalle pressioni dei giganti, ma che si batte ostinatamente per l’equità del riconoscimento di diritti e compensi, e per la tutela del nostro importante patrimonio culturale e per la costruzione di un mondo del web più equo e trasparente”.
“La direttiva sul copyright, così come è stata approvata oggi, mina fortemente la libertà di espressione sul web”. Così i deputati del MoVimento 5 Stelle in commissione Politiche Ue di Montecitorio, dopo l’approvazione della direttiva da parte del Parlamento europeo. “L’idea- si legge ancora nella nota- di limitare il diritto all’informazione e alla partecipazione online, imbavagliando la rete, è pericolosa e preoccupante e ci vede radicalmente contrari. La direttiva sul copyright votata oggi è la chiara dimostrazione che le istituzioni dell’Unione europea sono lontane anni luce dalle esigenze dei cittadini. Ecco perché, attraverso il voto di maggio, auspichiamo che il vento del cambiamento rinnovi presto e dalle fondamenta le istituzioni europee”.
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