Roberto Micheli, presidente di RIVAS (Ricostruzione Veloce, Antisismica e Sicura) è intervenuto ai microfoni di Radio Cusano Campus, nella trasmissione “Un giorno da ascoltare”, per parlare della manifestazione di sabato 18 maggio a Palazzo Chigi che vedrà riuniti tutti gli abitanti del cratere del Centro Italia, distrutto dal terremoto del 2016.
Le richieste dei terremotati al governo. “Sabato 18 maggio ci riuniremo in questa manifestazione a Palazzo Chigi di Roma per chiedere tutto quello che abbiamo chiesto finora al governo e che ancora non abbiamo visto realizzare. La nostra protesta arriva dopo molte proposte: noi infatti abbiamo chiesto ai vari governi di mettere in pratica un modello di ricostruzione che sia praticabile in un potenziale cantiere più grande d’Europa che ad oggi vede tutto ancora fermo viste le pratiche che sono state evase fino ad oggi; siamo infatti ancora intorno al 10% riguardo la ricostruzione, una percentuale davvero irrisoria considerando la vastità del cratere. Manifesteremo per la ricostruzione che ancora non si vede, per la mancanza di un fondo economico per il rilancio di queste zone e per la mancanza di inserimento nei vari provvedimenti di sgravi fiscali a beneficio delle varie aziende che hanno perso tutto ed erano pronte a ripartire. Dopo il 2016 siamo stati declassati nei vari provvedimenti che riguardano Catania, Genova e così via… Oggi c’è un decreto sblocca cantieri che è in discussione ma che è vuoto per quanto riguarda il Centro Italia: ed è anche per questo che scenderemo in Piazza a Roma; vogliamo ribadire la nostra presenza e vogliamo che questo decreto sia riempito di contenuti validi per una ripartenza veloce ed efficace.”
Le proposte. “La prima che presenteremo sarà quella inerente al modello di ricostruzione che è stato sbagliato sin dall’inizio: oggi ci sono tre leggi approvate e circa ottanta ordinanze del Commissario Straordinario e siamo arrivati a circa 1.800 pagine che spesso e volentieri si contraddicono tra loro, mostrando difficoltà sia nella progettazione sia nell’evadere la pratica. Dovremmo verificare se il cantiere del cratere sia gestibile con la normativa che interessa il terremoto e con quella ordinaria. Dal punto di vista economico abbiamo chiesto degli sgravi fiscali per chi assume dei terremotati.”
Basta sfilate e passerelle. “Questo è lo slogan del manifesto che stiamo promuovendo. Siamo stanchi delle tante promesse non avvenute da parte del governo. Nel corso degli anni abbiamo assistito a tante passerelle da parte dei politici che sono venuti a portare solidarietà ma purtroppo quello che ancora manca è la traduzione in fatti concreti di tutte quelle promesse di cui ci hanno sommerso fino ad oggi. C’è bisogno di stringere i tempi! C’è l’impressione che il terremoto sia passato in secondo piano: la gente si sta rassegnando, passano gli anni e non si vedono passi in avanti ma continueremo a portare avanti le nostre proteste con la dignità che ci contraddistingue”
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