Nel corso della riunione che si è svolta oggi a Roma della Conferenza delle Regioni il Presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, ha espresso, insieme ai rappresentante delle altre regioni colpite dal terremoto del 2016 e 2017. “La preoccupazione insieme alla delusione per testo finora emerso dai lavori della Commissione, ora al vaglio del Senato, per il Decreto ‘Sblocca cantieri’. Questa apprensione è stata rappresentata dal presidente della Conferenza, Stefano Bonaccini, in sede di Conferenza unificata”.
Per il presidente Marsilio “il Governo aveva creato una grande aspettativa con questo decreto, assicurando che avrebbe raccolto tutte le misure richieste dalle Regioni interessate per affrontare, finalmente con un passo nuovo, il tema della Ricostruzione. Purtroppo al momento queste aspettative sono state deluse e gli emendamenti che il Governo sta presentando poco alla volta non incoraggiano. In particolare l’emendamento per potenziare il personale dà copertura per sole 200 unità da distribuire su 139 Comuni e 4 Uffici Speciali, per di più con procedure di reclutamento ordinarie che impiegheranno 8 mesi per essere espletate visto che non si è ancora autorizzato l’utilizzo delle società in house. Se a ciò aggiungiamo che anche sul tema della proroga della restituzione degli aiuti di Stato all’Europa per il Sisma L’Aquila e sulle problematiche volte a recuperare le lievi difformità edilizie tra i comuni fuori cratere oggi totalmente bloccati e quelli nel cratere, non si individua una soluzione, la situazione si fa complessa”.
Speranze positive erano emerse dopo l’incontro che si era svolto a Norcia con il Presidente del Consiglio , Giuseppe Conte. “Avevamo sperato che avesse compreso come spendere pochi milioni per assumere personale qualificato in numero adeguato servisse a sbloccare miliardi di investimenti per rilanciare intere province che rischiano invece di essere completamente desertificate se il processo della ricostruzione non riparte in tempo. Voglio sperare – ha concluso il presidente Marsilio – che i giorni in più che il Senato si è preso, spostando da oggi a martedì la votazione sul testo, possano essere utili per recuperare questi argomenti e a inserirli definitivamente nel testo del Decreto”.
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