Promuovere lo sport come strumento di inclusione, benessere e per il superamento di ogni forma di barriera, fisica e culturale: e’ questo lo spirito che anima il Festival di Cultura Paralimpica, evento ideato dal Comitato Italiano Paralimpico giunto al suo secondo anno di vita. Quest’anno il Festival si e’ spostato a Padova, in un ideale accompagnamento verso il 2020, quando la citta’ sara’ Capitale Europea del Volontariato. In omaggio a una delle citta’ italiane piu’ belle, il Festival di Cultura Paralimpica si svolge in vari luoghi della citta’, a cominciare dalla sua Universita’, una delle piu’ antiche e prestigiose del mondo. Ed e’ stata proprio l’Aula Magna dell’Universita’ degli Studi, a Palazzo del Bo, a ospitare il primo appuntamento dell’edizione 2019 del Festival. Ad aprire l’evento, spiega una nota, sono stati il Magnifico Rettore Rosario Rizzuto, il Presidente del CIP, Luca Pancalli, il Sindaco di Padova, Sergio Giordani, il Presidente del CSV Padova, Emanuele Alecci e il giornalista RAI, Lorenzo Roata, ideatore della rubrica Rai SportAbilia dedicata al mondo della disabilita’ sportiva. Con loro il giornalista, scrittore, conduttore radiofonico e televisivo Gianluca Nicoletti e i campioni di nuoto paralimpico Simone Barlaam e Federico Morlacchi, reduci dai trionfi ai Mondiali di Londra.
“Siamo passati da una stazione a una Universita’, a voler sottolineare un comitato che ha una grande responsabilita’- ha dichiarato Pancalli- non solo quella di curare la dimensione tecnico-agonistica dei nostri campioni, ma anche quella di sancire il diritto allo sport per tutti, perche’ lo sport e’ condivisione di differenze, condivisione di passioni”. “Questa e’ l’Universita’ della liberta’- ha esordito il Rettore Rizzuto- Oggi parlare di liberta’ significa parlare di diritti per tutti, di piena realizzazione. La liberta’ e’ la nostra stella indicatrice. Garantire a tutti la piena realizzazione vuol dire guardare al futuro e farlo anche attraverso lo sport e l’inclusione, aspetti fondamentali della formazione di una persona”. “Questo Festival si inserisce alla perfezione nella cultura di questa citta’ che e’ citta’ che non discrimina- ha spiegato Giordani- ogni discriminazione sara’ veramente superata quando considereremo questi ragazzi innanzitutto come sportivi. L’obiettivo e’ quello di mettere i nostri ragazzi nelle condizioni migliori per praticare sport. Fare sport significa mettere una persona disabile nelle condizioni di pensare a quello che ha e non a cio’ che ha perso”. Barlaam e Morlacchi hanno parlato della vittoria ex equo ai Mondiali di Londra: “La vittoria non l’abbiamo divisa, l’abbiamo condivisa- ha ricordato Morlacchi- il che significa che non vale la meta’, bensi’ il doppio”. “E’ stata una trasferta incredibile- ha ammesso Barlaam- oltretutto la medaglia d’oro condivisa ci ha permesso di superare gli Stati Uniti nel medagliere e di vincere la classifica finale”.
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