Coldiretti esprime soddisfazione per il primo summit sulla cimice asiatica che si è svolto ieri a Pescara negli uffici dell’Assessorato regionale alle Politiche agricole su richiesta di Coldiretti e della Prefettura di Pescara e alla presenza dell’assessore Emanuele Imprudente e di un pool di tecnici. Obiettivo: fare il punto della situazione abruzzese sull’insetto killer dei raccolti che, arrivato dall’Asia, ha devastato i campi e i frutteti di 48 mila aziende in Italia con un danno che supera i 740 milioni di euro a livello nazionale con particolare riferimento alle regioni del Nord. “Problemi e preoccupazione iniziano a farsi sentire anche nelle regioni del centro-sud tra cui la nostra – dice Coldiretti Abruzzo – ecco perché stiamo cercando il sostegno e il supporto delle istituzioni pubbliche per far capire l’importanza e le conseguenze collegate a questa situazione che potrebbe avere forti ripercussioni su produzioni tipiche importanti tra cui, giusto per fare un esempio, il pomodoro a pera d’Abruzzo ma anche pere, mele, pesche e nettarine, kiwi, ciliegio e piccoli frutti, albicocche, susine, nocciole, olive, mais e ortaggi. Abbiamo scritto a tutti i Comuni per far approvare una delibera di sostegno e abbiamo coinvolto i prefetti chiedendo l’istituzione di appositi tavoli di lavoro ai quali affidare l’individuazione delle iniziative necessarie al monitoraggio e al contrasto della diffusione della cimice. L’incontro di oggi è la conferma dell’esistenza di un problema che non va assolutamente sottovalutato. Ben venga quindi, come anticipato dall’assessore, l’istituzione di un tavolo istituzionale permanente di monitoraggio e controllo, volto a fornire una visione costante ed aggiornata della problematica”.
Secondo Coldiretti, la lotta alla cimice asiatica è particolarmente difficile perché l’insetto è in grado di nutrirsi praticamente con tutto, si muove molto per invadere sempre nuovi territori da saccheggiare ed è resistente anche ai trattamenti fitosanitari. Una minaccia – dice Coldiretti Abruzzo – in un anno segnato da un inverno particolarmente caldo che ne favorisce la sopravvivenza e che va contrastata con un piano di intervento nazionale che preveda aiuti straordinari alle imprese, azioni di contenimento dell’insetto anche con un programma coordinato di trattamenti fitosanitari e sperimentazioni su insetti antagonisti oltre a misure per la difesa del settore ortofrutticolo Made in Italy con un sistema straordinario di verifica sulle importazioni”.
Lascia un commento