“No ad atteggiamenti superficiali, serve grande attenzione e consapevolezza da parte di tutti”. Lo dice il presidente Iss, Silvio Brusaferro, in conferenza dalla Protezione Civile.
“Nei pazienti deceduti e positivi al COVID-19 i sintomi di esordio piu’ comuni sono la febbre e la dispnea (difficolta’ a respirare), mentre meno comuni sono i sintomi gastrointestinali (diarrea) e l’emottisi, l’emissione di sangue dalle vie respiratorie ad esempio con un colpo di tosse. Lo afferma l’analisi dei dati dei 155 pazienti italiani deceduti al 6 marzo condotta dall’Istituto Superiore di Sanita’, che aggiorna quella condotta su 105 casi resa nota il 5 marzo”. Cosi’ l’Istituto superiore di sanita’ in un Comunicato Stampa.
“Febbre e dispnea- si legge ancora- sono presenti come sintomi di esordio rispettivamente nell’86% e nell’82% dei casi esaminati. Altri sintomi iniziali riscontrati sono tosse (50%), e appunto diarrea ed emottisi (5%)”. “Questi dati suggeriscono che per chi presenta solo febbre e’ sufficiente allertare il proprio medico rimanendo a casa- spiega Silvio Brusaferro, presidente dell’Iss- mentre in presenza di entrambi i sintomi e’ meglio contattare il 112 o 118. In ogni caso ricordiamo che bisogna assolutamente evitare di andare per proprio conto dal medico o al pronto soccorso, per evitare di esporre il personale e i pazienti a rischi. Seguire questa e tutte le altre norme di prevenzione dettate in questi giorni e’ fondamentale per rallentare il piu’ possibile l’epidemia e proteggere le persone piu’ fragili. Le misure individuali d limitazione dei contatti sociali sono fondamentali per poter contrastare il virus, facciamo appello al senso di responsabilita’ di tutti”.
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