“Non e’ possibile acquistare i prodotti presenti in questa area”. È il cartello che la catena di supermercati Esselunga ha affisso in alcuni scaffali all’interno dei propri punti vendita, a seguito del decreto con cui il governo ha stabilito la chiusura di tutti gli esercizi commerciali in Italia, ad eccezione di quelli che vendono beni di prima necessita’ come alimentari e farmacie. Tra i prodotti banditi dalla vendita da Esselunga ci sono quelli casalinghi (tra cui oggetti per la cucina ed elettrodomestici), quelli tessili (come per esempio tovaglie), quelli intimi (calze e ciabatte), ma anche giocattoli. Ma perche’ se il supermercato e’ aperto i cittadini non possono acquistarli? “L’azienda ad oggi ha scelto di interpretare in questo modo i dettami dell’ultimo decreto del governo- rispondono alla Dire da Esselunga- quindi il nostro discorso e’ stato: se sono chiusi tutti gli esercizi commerciali che non vendono beni di prima necessita’, anche noi togliamo dalla vendita tutta una serie di articoli, tra virgolette, non necessari”. Alcuni cittadini si sono sentiti “spaesati” dalla misura presa da Esselunga, non capendo perche’ “potevano comprare 1 kg di pasta e non per esempio uno scolapasta- raccontano- ma noi ci adattiamo a quello che la legge ci indica con una nostra interpretazione. Per questo abbiamo affisso dei cartelli su alcuni scaffali dei supermercati”.
Inizialmente la misura era stata allargata anche al reparto cartoleria e cancelleria, ma “molte persone si sono lamentate, anche perche’ con i bambini chiusi in casa avere un quaderno puo’ essere prezioso- proseguono da Esselunga- In generale abbiamo ricevuto molte lamentele sul fatto che non si potessero vendere determinate categorie di prodotti, quindi alcuni, come appunto cartoleria e cancelleria, ora li abbiamo rimessi in vendita”. Dall’inizio dell’epidemia, intanto, il servizio e-commerce di Esselunga e’ stato “letteralmente preso d’assalto- aggiungono- le domande si sono moltiplicate e abbiamo avuto problemi a gestire questa mole di clienti che si sono rivolti a noi e al nostro servizio, che e’ consolidato e funziona bene da diversi anni, ma che da fine febbraio ha ricevuto un’andata incredibile di richieste, soprattutto in alcune zone del milanese”. Esselunga tiene quindi a precisare che gli operatori quando consegnano la spesa nelle case “rispettano tutte le misure di sicurezza, ovviamente indossano guanti, non entrano nelle abitazioni, lasciano le buste davanti alla porta e non si avvicinano alle persone. Cerchiamo di rispettare tutto il rispettabile”. C’e’ stato un incremento delle vendite anche nei vostri punti commerciali? “Ci sono state giornate molto particolari, come si e’ visto anche nei telegiornali, con persone in fila per accaparrarsi beni alimentari- rispondono ancora alla Dire da Esselunga- ma la situazione ora si e’ assestata, perche’ il messaggio che la merce c’e’ e che gli scaffali sono riforniti e’ arrivato alle persone. Non c’e’ piu’ la corsa all’acquisto, c’e’ stata in un paio di circostanze di ‘panico’ ma adesso la situazione e’ tornata alla normalita’”, concludono. Esselunga e’ presente in Italia con 159 supermercati, distribuiti in sette regioni.
Coronavirus. Supermercati aperti, ma no a vendita alcuni prodotti
“Non e’ possibile acquistare i prodotti presenti in questa area”. È il cartello che la catena di supermercati Esselunga ha affisso in alcuni scaffali all’interno dei propri punti vendita, a seguito del decreto con cui il governo ha stabilito la chiusura di tutti gli esercizi commerciali in Italia, ad eccezione di quelli che vendono beni […]
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