La sua fu una fine avvolta nel mistero per circa 40 anni. Finche’, nel 2006, fu confermata l’ipotesi del suicidio. Ottantadue anni fa nasceva a Cassine, in provincia di Alessandria, Luigi Tenco. Era il 21 marzo 1938 e insieme a Fabrizio De Andre’, Bruno Lauzi, Gino Paoli, Umberto Bindi, Sergio Endrigo, Giorgio Calabrese, i fratelli Reverberi e altri, fu uno degli esponenti della cosiddetta ‘scuola genovese’. Un colpo di pistola, la notte del 26 gennaio del 1967, squarcio’ l’atmosfera del Festival di Sanremo, a cui stava partecipando, in pieno svolgimento in quei giorni. Tenco fu trovato senza vita nella sua camera d’albergo. L’ora del decesso fu fissata a dopo la mezzanotte, tra i primi a rinvenire il cadavere il suo amico Lucio Dalla, e successivamente Dalida con cui, soltanto qualche ora prima, aveva cantato al Salone delle feste del Casino’ di Sanremo. Il corpo riportava un foro di proiettile alla testa, ma nessuno senti’ lo sparo. Venne trovato un biglietto scritto a mano, con su scritto: “Io ho voluto bene al pubblico italiano e gli ho dedicato inutilmente cinque anni della mia vita. Faccio questo non perche’ sono stanco della vita (tutt’altro) ma come atto di protesta contro un pubblico che manda Io tu e le rose in finale e ad una commissione che seleziona La rivoluzione. Spero che serva a chiarire le idee a qualcuno. Ciao. Luigi”.
Luigi nacque da una relazione extraconiugale della madre, Teresa Zoccola, appena separata dal marito e cameriera presso una famiglia di notabili molto benestante di Torino. La sua passione per la musica comincia gia’ da adolescente nel 1953: fonda il gruppo musicale Jelly Roll Boys Jazz band, con Danilo Degipo alla batteria, Bruno Lauzi al banjo, Alfred Gerard alla chitarra e lui stesso al clarinetto. A fine Anni 50 si trasferisce a Milano con l’amico Piero Ciampi e partecipa come session man alle registrazioni di La tua mano di Gino Paoli e Se qualcuno ti dira’ di Ornella Vanoni. Al primo 45 giri ‘I miei giorni perduti’, pubblicato nel 1961, seguirono altri successi come ‘Mi sono innamorato di te’, ‘Un giorno dopo l’altro’, ‘Lontano, lontano’ e ‘Vedrai vedrai’. Nel 1967 prese parte al Festival di Sanremo con Ciao amore, ciao, cantata in coppia con la cantante italo francese Dalida, che aveva conosciuto a Roma e con la quale ebbe una relazione. Il brano fu escluso dalla finale, complice anche una sua esibizione pare volutamente non perfetta. La notte, la tragedia, che fu avvolta da un velo di mistero per 4 decenni.
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