La Chiesa si adegua (ancora una volta) all’emergenza coronavirus. E ora da’ il via libera anche all’assoluzione dei malati senza la confessione. A riferirlo e’ il vescovo di Imola, Giovanni Mosciatti, che ieri ha firmato un decreto ad hoc nel quale si spiega che negli ospedali i sacerdoti possono “impartire l’assoluzione a piu’ penitenti senza previa confessione individuale, quando gli ammalati ricoverati siano in pericoIo di vita o si trovino in reparti in cui non sia possibile garantire il segreto della confessione e le adeguate misure sanitarie”. Allo stesso modo, scrive il vescovo, “l’assoluzione puo’ essere impartita anche al personale sanitario che ne faccia richiesta”. Mosciatti dispone quindi che “si provveda a impartire l’assoluzione in modo che i presenti possano ascoltare le parole del sacerdote, rispettando per quanto possibile le sensibilita’ dei non credenti o di chi non sia cristiano”. Il vescovo di Imola raccomanda anche di avvisare “in qualche modo” i malati di queste nuove disposizioni, spiegando le “condizioni previste per ricevere l’assoluzione: il pentimento per i propri peccati e il proposito di confessare quelli gravi quando, superate le attuali circostanze o riottenuta la salute, si potra’ accedere alla confessione individuale”. Vista l’emergenza sanitaria in atto, spiega poi il vescovo di Imola in una lettera inviata alla sua Diocesi, “la Chiesa offre la possibilita’ per ammalati, operatori sanitari, ai famigliari e chi si prende cura dei malati, anche con la preghiera, di ottenere l’indulgenza plenaria”. Lo ha stabilito “un decreto straordinario pubblicato dalla Penitenzieria apostolica vaticana”, richiama Mosciatti, ricordando anche la possibilita’ di “impartire l’assoluzione collettiva, cioe’ a piu’ fedeli insieme, senza la previa confessione individuale”. Per ottenere l’indulgenza plenaria, continua il vescovo di Imola, i malati di coronavirus, chi e’ in quarantena, gli operatori sanitari e i loro familiari potranno “con l’animo distaccato da qualsiasi peccato, unirsi spiritualmente attraverso i mezzi di comunicazione” alle celebrazioni delle messe, del rosario e della via Crucis. Oppure recitando le preghiere richieste in questo caso (Credo, Padre Nostro, Ave Maria), implorando “da Dio la cessazione dell’epidemia, il sollievo per coloro che ne sono afflitti e la salvezza eterna di quanti il Signore ha chiamato a se’, con la volonta’ di adempiere le solite condizioni (confessione sacramentale, comunione eucaristica e preghiera secondo le intenzioni del Santo Padre), non appena sara’ loro possibile”.
Coronavirus. La Chiesa concede assoluzione pure senza confessione
La Chiesa si adegua (ancora una volta) all’emergenza coronavirus. E ora da’ il via libera anche all’assoluzione dei malati senza la confessione. A riferirlo e’ il vescovo di Imola, Giovanni Mosciatti, che ieri ha firmato un decreto ad hoc nel quale si spiega che negli ospedali i sacerdoti possono “impartire l’assoluzione a piu’ penitenti senza […]
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