“Il cataclisma economico in arrivo tra sei mesi avra’ un impatto economico addirittura peggiore di quello che sta avendo il Coronavirus sulle nostre vite”, e “l’impatto sociale della crisi economica potrebbe portare a disordini pubblici. Quando la gente muore di fame fa l’assalto ai forni”. Quindi, “nelle prossime ore quello che sto dicendo io lo diranno tutti”. Matteo Renzi, leader di Italia viva, lo dice in un’intervista a The Post international (www.tpi.it), tornando sul suo “riapriamo il prima possibile” e “le fabbriche devono aprire prima di Pasqua, le scuole il 4 maggio”. Ribadisce Renzi con Tpi: “ad aprile le fabbriche devono riaprire e a maggio o a settembre le scuole. Butto li’ delle idee. Facciamo fare almeno ai ragazzi delle terze medie e ai maturandi gli screening di massa. Io ho un figlio che fa la maturita’ e uno che fa la terza media. Se il test sierologico e’ affidabile, si individua chi degli studenti ha gia’ preso la malattia”, mentre “dai degli strumenti di protezione a quei ragazzi che non sono immuni”. Piu’ in generale, e’ la ricetta del leader di Iv, “si fa lo screening di massa alla popolazione tramite le analisi del sangue. Si pensa a una sorta di ‘pass covid’, Gli operai devono lavorare col social distancing, con le mascherine”. Certo, se chi ha avuto la malattia e’ davvero immune “non e’ ancora certo, ma gli esperti dicono che nelle prossime settimane si chiarira’”, aggiunge Renzi.
Il fatto e’ che “se seguiamo solo gli esperti, finche’ non c’e’ il vaccino dobbiamo stare fermi. Il modo in cui dovremo imparare a convivere col Coronavirus lo devono trovare i politici”, prosegue Matteo Renzi, leader di Italia viva, in un’intervista a The Post international (www.tpi.it). “Il politico ha un onere diverso pero’, deve avere anche quella distanza emotiva che permetta di vedere e di prevedere”, prosegue Renzi, per cui “non possiamo rimanere tutti chiusi in casa per due anni, non si possono raccontare balle alle persone dicendo che il virus sara’ sconfitto nel breve termine”. Quindi “per me l’unica strada possibile e’ non dico quella israeliana, ma e’ la riapertura differenziata per eta’- afferma Renzi- So che e’ pesante, ma chi ha 70 anni, uscira’ dopo chi ha 20 anni. Gestendola, non rincorrendola, dovremo trovare una nuova normalita’”. Intanto, conclude il leader di Iv, i buoni spesa per i quali sono stati stanziati 400 milioni, “vanno bene, e’ una soluzione che ha voluto la Bellanova non polemizzo. La gente ha delle priorita’ ed e’ giusto accontentarle. Ma non si puo’ pensare di risolvere tutto con l’assistenzialismo, perche’ poi ti ritrovi tra sei mesi col debito al 150% e i balconi diventano forconi. La pandemia diventa carestia”.
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