Troppo tempo per fare i tamponi ai sanitari e i cittadini con questi ultimi che restano in attesa anche dieci giorni. Per il gruppo del Pd alla Regione Abruzzo sono “situazioni inaccettabili” e la dimostrazione di una strategia, da parte dell’amministrazione guidata da Marco Marsilio, che “non ha funzionato” a fronte di un sistema sanitario che “ha retto” grazie “alla tenacia dei suoi medici, infermieri, il personale tutto che ha lavorato in condizioni estreme e continua a farlo, malgrado tutte le carenze piu’ volte da loro denunciate e da noi riprese, ma che, purtroppo, siano rimaste tali”. Se al problema del ritardo dei tamponi su sanitari e cittadini servono “risposte immediate, per mettere al sicuro da dubbi o contagio se stessi, le proprie famiglie e i pazienti con cui vengono a contatto”, aggiungono i consiglieri regionali del Pd Silvio Paolucci (capogruppo), Dino Pepe, Antonio Blasioli e Pierpaolo Pietrucci, “tardive” sono anche le comunicazioni “con cui arrivano ai sindaci i decessi da Covid 19. A cio’ – proseguono – si aggiungono i ritardi dei tamponi nell’area vestina parte della zona rossa: neanche i settori piu’ a contatto con la popolazione, cioe’ medici di base, farmacisti e operatori sanitari hanno avuto il tampone, mentre due giorni fa il presidente della Regione Marco Marsilio annunciava sulla stampa tamponi per tutti. Peccato che di questo annuncio – sottolineano – gli amministratori non sono stati avvertiti”.
Una “strategia sbagliata” ribadiscono che “ha trovato impreparate le strutture ospedaliere in cui medici e infermieri sono rimasti privi di indirizzi e senza dispositivi di protezione individuale, cosi’ come i vertici delle Asl che non hanno ancora un direttore generale e la vacanza di cariche nei dipartimenti competenti e d’importanza cruciale in questo frangente”. Eppure, dicono ancora, l’assessore alla Sanita’ Nicoletta Veri’ ha gia’ parlato di fase 2, avendo “a nostro pero’ saltato a pie’ pari la fase 1, in tutta la sua drammatica portata. La verita’ e’ che la situazione degli ospedalieri e dei medici del territorio e delle strutture residenziali in Abruzzo – affermano ancora i consiglieri regionali del Pd – e’ ancora critica e servono risposte immediate e certe”. Rimarcando l’assenza di confronto con i sindacati il gruppo chiede che si lavori ad una fase in cui l’attenzione si sposti sul territorio chiedendo dunque di “aumentare la capacita’ produttiva dei tamponi e definire un regolamento regionale per definire criteri di priorita’, se necessario – concludono -, e indirizzi chiari alle Asl non lasciandole procedere ognuna per conto proprio”.
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