E’ morto a 48 anni Ezio Bosso, direttore d’orchestra, compositore e pianista, nato a Torino il 13 settembre 1971. Operato, nel 2011, per un tumore al cervello, gli fu successivamente diagnosticata anche una malattia neurodegenerativa.
La commozione, quando nel 2019 ha annunciato di non poter piu’ suonare a causa della malattia (“Ho due dita che non rispondono piu’ bene”). La dolcezza, quando recentemente, in lacrime, in una intervista sulla Rai ha visto le immagini della sua orchestra suonare, con la musica in pieno lockdown (“Mi commuove la mia orchestra, la musica e’ necessita’, come respirare, come l’acqua”). E il batticuore, come ogni volta che lo abbiamo visto con l’inseparabile bacchetta, con la sua camicia aperta o una t-shirt nera su un paio di jeans, dare andamento, tempo, dinamiche ai musicisti della sua orchestra. Indubbiamente Ezio Bosso e’ stato un direttore d’orchestra, un pianista, un compositore, che ha saputo emozionare. Fin da subito, da quando nel 2016 Carlo Conti, invitandolo a Sanremo, lo ha fatto conoscere al grande pubblico: con la sua Following a bird conquisto’ il cuore degli italiani. La notizia della sua morte, improvvisa quanto non inattesa, avra’ fatto scendere piu’ di qualche lacrima: era nato a Torino il 13 settembre del 1971. Da anni, ormai, conviveva con una malattia degenerativa. Bambino prodigio, si avvicina alla musica a quattro anni, grazie a una prozia pianista e al fratello musicista. Ma e’ la Francia a scoprirlo e a dargli la grande occasione: e’ qui che a 16 anni debutta come solista. Compie gli studi di contrabbasso, composizione e direzione d’orchestra poi all’Accademia di Vienna e collabora con diverse orchestre europee tra cui Chamber Orchestra of Europe, Festival Strings Luzern, Deutsche Kammer-Virtuosen.Direttore stabile e Artistico della StradivariFestival Chamber Orchestra, oggi Europe Philharmonic, Sony Classical International Artist e Steinway Artist, Ezio Bosso e’ stato Testimone e Ambasciatore internazionale dell’Associazione Mozart14, eredita’ ufficiale del maestro Claudio Abbado. Ezio Bosso e’ stato anche il testimone ufficiale della Festa Europea Della Musica per il 2018 e unico italiano invitato al Parlamento Europeo per una storica riflessione sullo stato della cultura europea. Prima dello stop dovuto all’emergenza sanitaria, Ezio Bosso ha diretto un numero incredibile di grandi orchestre, tra le quali London Symphony Orchestra, Czech National Symphony, Orquesta de Camara de Madrid, Orchestra del Teatro Regio, Orchestra Filarmonica del Teatro Regio di Torino, Orchestra dell’Accademia della Scala di Milano, Orchestra Regionale del Lazio, Orchestra da camera di Torino, Wien Residenz Orchester, Bonn Kammer Orchester, Orchestra dell’Accademia Mozart, Orchestra Verdi di Milano, Sydney Youth Orchestra. In una recente intervista, sempre in Rai, le sue parole sembrano quasi indicare la strada per il futuro della musica: “Necessita, per il musicista, distribuirla a tutti e far star bene. Per ripartire non ha bisogno di molto, ma di visione e speranza. Non rilegata alla solita cenerentola che puoi far da casa, e basta e avanza. Il distanziamento sociale? È pericoloso. Un conto e’ il distanziamento di sicurezza. Fa perdere l’umanita’, e’ una delle nostre funzioni di uomini che si occupano degli altri. Siamo nati per stare insieme, con i nostri dovuti momento di solitudine”.
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