“Lo Stato ha destinato 30 miliardi di euro al mondo della disabilita’, un tesoretto non trascurabile che pero’ non viene indirizzato in maniera univoca, coerente a favore di una vera inclusione sociale e in linea con le esigenze necessarie alla conduzione di una vita autonoma. Rispetto all’Europa ci differenziamo in maniera negativa per la forma con cui gli investimenti vengono messi a disposizione. Questi non vengono tramutati in servizi su misura delle esigenze degli utenti, ma forniti sottoforma di denaro cash, come se l’amministrazione pubblica non si fidasse di se stessa ma si affidasse alla libera amministrazione di ciascuno. I servizi offerti inoltre sono standardizzati e non tengono conto delle differenti casistiche” Sono le parole di Fabrizio Starace, direttore del Dipartimento di Salute mentale e Dipendenze patologiche dell’Ausl di Modena, consigliere generale dell’Associazione Luca Coscioni, e unico componente sanitario della task force di Vittorio Colao. Durante il convegno “No barriere, in ogni senso”, da cui e’ nato anche un documento programmatico rivolto alle Istituzioni, e’ stato organizzato dall’Associazione Luca Coscioni e Starace ha sottolineato le criticita’ che rimangono nonostante il ‘tesoretto’. L’incontro ha consentito un confronto tra i dirigenti dell’Associazione, e molti militanti dei diritti delle persone con disabilita’ su azioni civili e giudiziarie per articolare proposte politiche sui temi delle barriere architettoniche, sensoriali, digitali, degli ausili, delle protesi e dell’assistenza sessuale. Hanno preso parte esponenti del mondo politico, associazionistico e sanitario, come IL Ministro dell’Innovazione Paola Pisano; Brando Benifei (parlamentare europeo PD), Giuseppe Recinto (Consigliere sulla disabilita’ del Presidente del Consiglio), Leonardo Aldo Penna (Deputato Movimento Cinque Stelle), Lisa Noja (Deputata Italia Viva), Giusy Versace (Deputata Forza Italia) e le testimonianze di Valentina Tomirotti e Sofia Righetti (accessibilita’ ai concerti), Iacopo Melio (#VorreiPrendereUnTreno), Giulia Lamarca (Travel blogging).
“In generale- ha continuato in un passaggio del suo intervento Starace- per superare questa gestione poco efficiente occorre elaborare un testo unico gestito da una governance centralizzata e non da un federalismo dell’abbandono, in grado di superare la frammentazione. Le persone con disabilita’ inoltre hanno la necessita’ di interfacciarsi con strumenti trasparenti e accessibili. In altri paesi come l’Inghilterra vi e’ un ‘calcolatore dei benefici possibili’ che consente di individuare i servizi di welfare disponibili caso per caso, cosi’ da riuscirsi a orientare nella jungla di iniziative spesso sconosciute ai piu’. Infine occorre varare anche uno strumento di valutazione delle politiche a favore delle disabilita’, dei parametri da raggiungere pena la non acquisizione dei fondi previsti. La Convenzione ONU prevede queste misure ed e’ una legge assunta dieci anni fa dal Parlamento italiano, basterebbe fare un’analisi di coerenza tra quei principi e le normative attuali per individuare il gap, spero esistente solo per questione di ignoranza”. Filomena Gallo e Rocco Berardo, Segretario e Coordinatore delle iniziative sulla disabilita’ dell’Associazione Coscioni hanno aggiunto: “Occorre un grande investimento infrastrutturale per la liberta’ che va restituita alle persone con disabilita’. Liberta’ di movimento, di partecipazione civile e politica, di lavoro, di vita indipendente devono esser garantite grazie a: piena accessibilita’ digitale di tutti i servizi pubblici con equiparazione della firma digitale a quella autografa anche in ambito di partecipazione democratica; introduzione di un ‘superbonus del 110%’ per equiparare gli interventi di abbattimento delle barriere architettoniche negli edifici a quelli degli altri sgravi previsti. Sarebbero misure urgenti per garantire a milioni di persone di essere liberate da edifici che attualmente presentano gravi condizioni di inaccessibilita’ e agibilita’.” E hanno concluso:”In vista della stagione estiva abbiamo previsto azioni legali verso i Comuni inadempienti nell’abbattimento delle barriere architettoniche perche’ la stragrande maggioranza delle spiagge italiane e’ inaccessibile e non attrezzata con scivoli e passarelle. Si tratta di una discriminazione e di una violazione di leggi che faremo valere nei tribunali contro l’immobilismo delle istituzioni”. Ed ecco il dolcumento, nei suoi punti programmatici salienti, rivolto alle Istituzioni nato proprio dal Convegno ‘No Barriere in ogni senso’: – Istituire di registri regionali (gia’ esistenti in Lazio e Lombardia) da collegare a uno nazionale, per monitorare l’applicazione della legge sui Piani di eliminazione delle barriere architettoniche da parte dei Comuni affinche’ l’adozione degli stessi divenga requisito necessario per l’accesso ai finanziamenti pubblici per l’eliminazione delle barriere architettoniche. – Evitare che le tipologie di ausili contenuti nel “Nomenclatore tariffario” destinate ai bisogni piu’ delicati e complessi delle persone siano acquistate e fornite senza adeguate gare d’appalto come previsto dalla nuova normativa. – Adottare una legge sull’assistenza sessuale, gia’ presentata in Parlamento in altre Legislature, che consenta anche alle persone con gravi disabilita’ di poter vivere una dimensione fisica e psicologica relativa alla loro sfera sessuale oggi di fatto proibita. – Prevedere un modello di gestione unica per tutto quanto attiene alla disabilita’ e le attivita’ e gli interventi sociosanitari integrati di cui al DPCM 12.1.2017 (nuovi LEA) con il fine di includere – secondo la metodologia del budget di salute – le diverse misure di parte sociale e sanitaria previste dalle norme per il sostegno all’autonomia, la vita indipendente, la domiciliarita’ delle cure per le persone con disabilita’ fisica e psichica, attraverso uno strumento informativo completo e di facile comprensione per la massima conoscenza e fruizione dei cittadini.
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