Dal 20 febbraio al 31 maggio 2020 la Sorveglianza Nazionale integrata ha registrato 32.981 decessi in persone positive al Covid-19; di queste, 15.133 (46%) sono decedute entro il 31 marzo 2020, 13.777 (42%) nel mese di aprile e 4.014 (12%) nel mese di maggio in Italia. Il continuo aggiornamento dei dati da parte delle Regioni ha permesso di recuperare, rispetto al Rapporto precedente, ulteriori 406 decessi (28.967 rispetto ai 28.561) avvenuti nel mese di marzo e aprile ma comunicati successivamente alla data di aggiornamento del secondo Rapporto (25 maggio 2020). Lo rilevano Istat e Iss nel terzo rapporto sull’iimpatto dell’epidemia Covid-19 sulla mortalita’ totale della popolazione residente – Periodo gennaio-maggio 2020. Come per la distribuzione dei casi si conferma l’eterogeneita’ nella diffusione geografica dell’epidemia, anche rispetto ai decessi. La maggioranza dei decessi Covid-19 si registra nelle Province definite a diffusione “alta” (80%), il 14% nelle aree a diffusione “media” e il 6% in quelle a diffusione “bassa”. Si mantiene costante all’1% la quota dei decessi Covid-19 avvenuti in persone di eta’ inferiore ai 50 anni; la classe mediana di eta’ al decesso e’ quella 80-84 (75-79 per gli uomini e 85-89 per le donne). A differenza dei casi positivi, tra i decessi Covid-19 prevalgono quelli maschili (52%). Contemporaneamente alla diminuzione dei casi e dei decessi Covid-19 si riduce la mortalita’ per il complesso delle cause. Nel mese di maggio si esaurisce il drammatico “eccesso di mortalita’” dei mesi di marzo e aprile 2020, grazie alle misure di prevenzione non farmacologiche messe in atto. A livello medio nazionale, i decessi totali del mese di maggio risultano lievemente inferiori alla media dello stesso mese del periodo 2015-2019 (47.100 nel 2020, -2,2%), a fronte di un incremento del 49,4% di marzo 2020 (82.260 deceduti) e del 36,6% di aprile (67.135).
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