Forum H2O contro l’Acquedotto Pugliese. “Il progetto ‘zombie’ miliardario per captare le acque e portarle in Puglia, e’ stato bocciato da una vera e propria sollevazione nel 2003 e mette nel mirino il fiume e le sorgenti del Pescara e dell’Aterno in Abruzzo” si legge in una nota dell’associazione che punta il dito contro il presidente dell’Acquedotto, Simeone di Cagno Abbrescia, che in un’intervista al Sole 24 Ore, in occasione dell’approvazione del bilancio 2019, ha dichiarato che il fiume Pescara “ogni secondo getta in mare dai 30 ai 40 metri cubi di acqua”. “Fa specie- denuncia il Forum- che il presidente del piu’ grande acquedotto del sud sembri ritenere che i cicli naturali siano da considerarsi alla stregua di uno ‘spreco’. Caro presidente- incalza la nota- le consigliamo un ripasso dei principi basilari dell’ecologia e dell’idrogeologia per capire che un fiume fa semplicemente il suo ‘lavoro’, utile anche per la comunita’, portando le sue acque in mare. Si pensi al trasporto dei sedimenti, che poi costruiscono le spiagge dove si fa turismo, oppure alla riproduzione dei pesci, che alimentano l’economia ittica. Addirittura ci si spinge ad immaginare di captare le acque delle sorgenti dell’Aterno vicino L’Aquila o quelle del Pescara a Popoli. Tra l’altro quest’attenzione rispetto alla piu’ grande sorgente del centro Italia dovrebbe far riflettere sulla scelta miope della Regione Abruzzo, che evidentemente pensa di gestire le sue risorse idriche come se fossero infinite- prosegue il Forum- di autorizzare fino al 2042 una megacava a poche centinaia di metri a monte delle sorgenti, proprio nell’area di ricarica della falda. Almeno su questo la grande societa’ pugliese ha ragione, trattando queste sorgenti come beni strategici di carattere nazionale e non come il cortile di un comune”.
Per gli ambientalisti un deja-vu’, ovvero “la riproposizione del progetto miliardario) inserito nell’allora legge obiettivo che contrastammo con successo nel 2003, dopo la ‘scoperta’ di una strana delibera dell’allora Giunta regionale che vedeva coinvolti anche personaggi legati ad una multinazionale statunitense, la Black and Veatch, e la costituzione di una societa’ proprio per gestire l’affare (qui un’interrogazione parlamentare dell’epoca”. Una vera e propria sollevazione popolare quella del tempo, con una riunione convocata in un cinema a L’Aquila in cui, “l’allora dirigente Caputi della Regione Abruzzo- sottolinea ancora il Forum- fece marcia indietro dichiarando improcedibile il progetto”. Una vicenda che li spinge a porsi alcune domande a cominciare dal se vi siano rapporti in essere tra la Regione e l’Acquedotto e se i parlamentari del territorio ne siano a conoscenza. A loro si chiede se non sia il caso di “strutturare una risposta strategica che tenga conto dell’effetto dei cambiamenti climatici che non sia solo quella di fare cave sulle principali risorse idriche o captare a nostra volta fiumi e sorgenti come la stessa regione vuole fare nella Marsica oppure captare le acque in montagna per fare innevamento artificiale?”. Altre le richieste rivolte all’Acquedotto Pugliese cui il Forum H2O chiede di puntare sull’efficienza, e tecnologie e le riparazioni delle reti la cui perdita, dati Istat, e’ del 47,9%. “Non sono le grandi opere impattanti la soluzione- conclude il Forum- Per risolvere le crisi idriche servono migliaia di interventi capillari su depuratori, reti idriche, impianti di distribuzione con il coinvolgimento dell’intera comunita’”.
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