Sono riprese alle 6 di questa mattina le operazioni di spegnimento delle fiamme che da giovedi’ interessano l’area di Arischia e Cansatessa-Pettino. In questa situazione il Comune dell’Aquila ha chiesto alla presidenza del Consiglio dei ministri la dichiarazione dello stato di emergenza per il territorio comunale del capoluogo d’Abruzzo, a causa degli incendi che stanno interessando per il quarto giorno le zone dei quartieri di Pettino e Cansatessa e la frazione Arischia. Lo ha deciso stamani la Giunta comunale. La deliberazione e’ stata inoltrata alla Regione Abruzzo, perche’ provveda a sostenere la richieste dell’ente al Governo ai fini dell’emanazione del provvedimento di stato di emergenza. La delibera approvata oggi dall’esecutivo comunale del capoluogo parte della considerazione “dell’estensione dei fenomeni e dell’estrema gravita’ del danno; pertanto – e’ scritto nel provvedimento – si profilano come indifferibili ed urgenti diversificate misure di difesa del territorio e di protezione della popolazione, misure straordinarie ed emergenziali che sono di impossibile attuazione per l’amministrazione Locale e per i soggetti colpiti e che si ritengono anche superiori alle possibilita’ di intervento della Regione Abruzzo”. Gli incendi, spiega il sindaco Pierluigi Biondi, “hanno finora interessato circa 700 ettari delle zone boschive che si trovano sopra i quartieri di Cansatessa e Pettino, densamente abitate, con un numero di residenti superiori a 10.000, e dell’abitato di Arischia, dove vivono 1.800 persone. Inoltre i danni rilevanti del patrimonio boschivo ricadono parzialmente all’interno del perimetro del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga”.
“La dichiarazione dello stato di emergenza- prosegue il sindaco dell’Aquila Pierluigi Biondi- e’ necessaria sia per l’applicazione delle procedure utili per incrementare l’azione finalizzata a un contenimento ancora piu’ efficace degli incendi, sia per avere un’opportuna copertura delle spese elevatissime che Comune e Regione stanno sostenendo e dovranno sostenere ancora. E’ certamente vero- afferma ancora il sindaco dell’Aquila- che l’opera di contenimento degli incendi vede un impiego massiccio di mezzi e uomini per almeno 12 ore giornaliere: sette velivoli Canadair, 3 elicotteri, 80 Vigili del Fuoco, 40 militari del IX Reggimento Alpini, 70 volontari di protezione civile, 30 dipendenti comunali con quattro ruspe, 4 pattuglie della Polizia municipale. Ma e’ altrettanto vero che i costi che si debbono sostenere per rendere possibile queste operazioni sono elevatissimi e la nostra Protezione civile, insieme con quella della Regione, provvedera’ a stimarli. I costi, peraltro, non sono sono quelli da sostenere per l’emergenza in corso, ma anche quelli del post incendio, quando i vigili del fuoco dovranno effettuare una ricognizione puntuale sull’area interessata con i droni e si dovra’ procedere con le necessarie operazioni di bonifica”. Con la dichiarazione dello stato di emergenza, conclude il sindaco dell’Aquila, “le istituzioni avranno la possibilita’ di gestire la fase critica in atto (che, oltre alla tutela dei boschi coinvolti, comporta ancor piu’ la necessita’ di attuare operazioni di salvaguardia della popolazione, qualora la situazione dovesse peggiorare) e le procedure successive con risorse adeguate”.
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