La quarta edizione del Premio Internazionale “Giuseppe Fasano – Grottaglie Città delle Ceramiche” si svolgerà, come nel 2019, presso le Tenute Al Bano a Cellino San Marco, venerdì 18 settembre 2020, alle ore 19,00, con un rigoroso rispetto delle norme anticovid 19.
L’accesso all’area dell’evento per le stesse ragioni di sicurezza sarà limitato ai soli invitati. È prevista la presenza di Al Bano anche nella veste di amico di Giuseppe Fasano e di padrone di casa.
La serata, organizzata dalla giornalista Agata Battista, sarà presentata dalla brillante giornalista di Telenorba, Maria Liuzzi.
A poche ore dal via la quarta edizione del Premio può ritenersi già un successo per una molteplicità di motivi.
Come si ricorderà già lo scorso anno, nei primi giorni di settembre, il Premio, che l’organizzatore dedica al padre Nicola, fu tenuto proprio nelle Tenute del noto artista Al Bano Carrisi a Cellino San Marco. Fu un successo di partecipazione, ma fu soprattutto un successo per il circuito culturale e giocoso che riuscì a sviluppare. Non ricordiamo un solo momento in cui i numerosi partecipanti distolsero l’attenzione da ciò che accadeva intorno a loro. Il commento finale fu: “Ma è già finito?”, espressione che da sola esprime la piena soddisfazione di chi fu presente all’evento e che alcuni pensavano dovesse essere un fatto sporadico.
Ma così non fu perché le prime tre edizioni svolte hanno scritto solo il capitolo d’esordio di un premio che certamente, anno dopo anno, saprà trovare nel dinamico promotore e organizzatore Giuseppe Fasano, un autentico “vulcano”, colui che saprà mettere in evidenza le peculiarità di un’azione artistico-culturale iniziata dal padre Nicola e continuata dai diretti discendenti. La famiglia Fasano si tramanda l’arte della lavorazione della ceramica dal 1620; quest’anno, quindi, festeggia il quattrocentesimo anno di vita.
L’edizione 2020, nonostante le restrizioni dovute al Covid-19, vedrà rinnovarsi l’appuntamento nella stessa location dello scorso anno, le Tenute Al Bano a Cellino San Marco. Cento ettari che parlano di lui, del legame che l’artista ha con la terra e con la natura, della sua storia familiare ed artistica. Nel parco di questa casa da lui stesso disegnata, l’artista si è ricavato degli spazi tutti per sé, sentieri nei boschi, laghetti, collinette come piccoli eremi per la meditazione. A casa Carrisi i cavalli circolano liberi e a rendere unico il posto c’è anche un ulivo cavo di oltre 900 anni. La scelta della location da parte dell’organizzazione del Premio non è stata casuale ma dettata anche dalla pluridecennale amicizia che lega Giuseppe Fasano al nostro artista.
Chi ha conosciuto in vita Nicola Fasano ne parla come di un artista vero, autentico figlio grottagliese, e vero maestro su un duplice fronte. Il primo è stato quello della trasmissione dell’arte ceramica ai figli e ad altri ceramisti, ma ha anche voluto e saputo dialogare con migliaia di studenti, non soltanto grottagliesi ma di tutta la provincia ionica, che chiedevano di visitare il suo laboratorio, di conoscere dalla sua voce e di vedere plasmare con le sue mani l’amorfa argilla che, magicamente, acquistava forme e figure di grande fascino. Chi lo ha conosciuto nel suo storico laboratorio, oggi ritorna volentieri, non soltanto perché il figlio Giuseppe è il degno continuatore della tradizione ceramistica dei Fasano, ma anche per quel clima di grande raccoglimento che il sito offre. Guardando i forni e i resti archeologici di una zona che sfida i secoli, sembra ancora aleggiare la figura ieratica, ma nel senso più semplice dell’espressione di Nicola Fasano.
A lui piaceva fasi vedere dagli studenti, ma anche dai numerosi turisti italiani e stranieri, con il grembiule sporco di argilla, con le mani alle prese con il tornio per dare forma originale a questo prodotto della terra verso il quale non sarebbe male che le nuove generazioni si avvicinassero con un senso di gratitudine e di attenzione per scoprirne i diversi significati. Se Nicola Fasano è stato tutto questo, era giusto che Giuseppe dedicasse ogni anno al padre uno spazio riservato a coloro che veramente amano la cultura della ceramica e che continuano ad apprezzarne il valore attraverso una produzione che Giuseppe, come già fece il padre Nicola, rende varia ed attraente di anno in anno.
Dopo la “Laudatio del maestro ceramista Nicola Fasano e di don Carmelo Carrisi”, svolta lo scorso anno, il professor Francesco Lenoci, docente presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, nella quarta edizione del Premio parlerà di “Educarsi e educare al bello e al buono”, un tema fondamentale ai fini della ripartenza del nostro Paese. Seguiranno le esibizioni del “Duo Panama” di Nunzio e Michele Laudadio, del fisarmonicista “Vince Abbracciante” e del gruppo di menestrelli “Terraross”.
Tra i premiati, la cui lista sarà tenuta segreta fino a pochi minuti prima dell’inizio della serata, ci saranno personaggi del mondo della cultura, dell’imprenditoria, del commercio e della società rappresentata dalla magistratura, dal mondo della sanità e dal volontariato; personaggi che a livello nazionale ed internazionale stanno scrivendo un’importante pagina della nostra storia. Il resto lo faranno gli stessi invitati relazionandosi fra loro per rendere così più briosa e varia una atmosfera che saremmo tentati di definire magica, ma che per scaramanzia aspettiamo di poterla definire tale a manifestazione conclusa. Appuntamento, pertanto, venerdì 18 settembre alle ore 19 presso le Tenute Al Bano, contrada Bosco, a Cellino San Marco.
Agata Battista
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