Il nostro Paese e’ stato capace di “una risposta corale alla pandemia, una prova eccezionale, ma perche’ non abbiamo una risposta corale anche al virus dei disastri che ci colpisce?”. Erasmo D’Angelis, segretario generale dell’Autorita’ di bacino distrettuale dell’Appennino Centrale, lo dice prendendo parte alla tavola rotonda organizzata per la presentazione delle proposte per i territori colpiti da catastrofi raccolte da ActionAid, oggi alla Sala Polifunzionale della presidenza del Consiglio dei ministri, evento organizzato in collaborazione con il Dipartimento Casa Italia. Spesso, dice D’Angelis, si oppone “l’alibi dei fondi, servirebbero 100 miliardi per un piano di tutela e messa in sicurezza del territorio, ma i governi che si sono susseguiti negli anni hanno sempre detto che no, non ci sono risorse sufficienti, ma negli ultimi terremoti abbiamo speso 50 miliardi” in emergenza. Pero’ “i terremoti ci colpiscono e ci colpiranno sempre, come Paese siamo uno showroom di grandi disastri naturali, non ci manca nulla e ora il mutamento del clima aumenta gli effetti dei rischi”, dice D’Angelis, “ma siamo anche uno showroom di soluzioni, siamo stati i primi ad applicare le misure antisismiche nel 1570, e ora si esporta il nostro know how in Giappone e California, ma oggi ci ritroviamo al livello dell’Afghanistan e della Turchia, e su 12 milioni edifici ne possono ne collassare o finire lesionati tanti, anche per terremoti non importanti”. Anche per questo “stiamo lavorando a fondo sulla prevenzione del rischio idrogeologico”, prosegue D’Angelis, e “abbiamo preparato il prototipo della prima ‘Piattaforma Tecnologica europea dell’Autorita’ di bacino distrettuale’ con Protezione Civile e Regioni finanziata dall’Agenzia di coesione territoriale. Contiene tutte le mappe di rischio nel territorio dei 138 Comuni colpiti dai terremoti 2016-17 nelle Regioni Marche, Umbria, Lazio, Abruzzo”.
La ‘Piattaforma Tecnologica europea dell’Autorita’ di bacino distrettuale’ “utilizza ed elabora un insieme di dati racconti anche in real time da tecnologie satellitari, di telerilevamento, di sensoristica e di controlli a vista, con banche dati sul rischio idrogeologico e la microrozonazione sismica, con cartografie digitali di riferimento e modellistica idraulica e climatica”, spiega Erasmo D’Angelis, segretario generale dell’Autorita’ di bacino distrettuale dell’Appennino Centrale. La piattaforma “e’ lo strumento per avviare la ricostruzione piu’ sicura e la pianificazione urbanistica che riduce o elimina i possibili rischi. E’ in corso un lavoro comune con il Conmissario straordinario per la ricostruzione per la sua gestione”, conclude d’Angelis.
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