“Per dare risposte efficaci alla scuola serve il confronto con le parti sociali che dal ministero dell’Istruzione e’ mancato in questi mesi, col risultato che le assunzioni sono state rimandate, le cattedre sono rimaste scoperte e, come da noi previsto, il concorso avviato in piena pandemia e’ stato bloccato. La procedura per titoli e prova orale, che sin da marzo avevamo proposto, ci avrebbe evitato questi problemi e garantito le assunzioni su tutti i posti rimasti scoperti, consentendo alle scuole una ripartenza migliore”. Lo scrive la Federazione Lavoratori della Conoscenza CGIL in un comunicato inviato alla stampa. “Il tema del precariato e’ connesso al funzionamento della scuola in modo molto concreto perche’ impatta sul funzionamento del sistema, sulla possibilita’ di dare continuita’ didattica e garantire il diritto allo studio, un diritto tutelato dalla Costituzione- aggiungono i sindacati- Invece, la scelta di rifiutare la procedura per titoli e avviare il concorso in piena pandemia per un’astratta idea di merito, ha determinato un inizio anno scolastico con oltre 200 mila supplenti da nominare. In questo mese e mezzo di scuola in presenza troppe cattedre scoperte, orari ridotti, turnazioni e disagi sono stati causati dalla mancanza di docenti in cattedra e dai ritardi nella nomina dei supplenti. In questo modo le scuole affrontano la nuova fase di didattica di emergenza con alle spalle un mese e mezzo di scuola a scartamento ridotto”.
“Trasporti dedicati alla scuola, assunzioni tempestive, organico aggiuntivo nominato dal 1° settembre avrebbero potuto evitare questa sconfitta, che e’ una sconfitta del Paese, perche’ dietro ogni alunno che rimane indietro e perde tempo di socialita’ e di educazione c’e’ un’ipoteca sul suo futuro- continua il comunicato- Per questo ora ci aspettiamo un cambio di passo, molti insegnanti sono gia’ stati esclusi dalle prove concorsuali perche’ soggetti a quarantena o positivi al Covid, per cui la sospensione richiede a maggior ragione la ricerca di soluzioni anche per chi non ha potuto partecipare”. “Il momento e’ quello piu’ giusto, siamo alla vigilia della Legge di Bilancio, e questo ci consente di ragionare delle risorse per stabilizzare l’organico e per garantire l’accesso alla formazione in ingresso ai precari e a chi si avvicina al lavoro di insegnante”, conclude il sindacato.
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