“Si chiama Mistipe’ che nella lingua romani’ significa amore, bene e rispetto reciproco”. Lo presenta cosi’ Giulia Di Rocco, presidentessa della formazione politica, il primo partito nazionale che rappresenta rom e sinti fondato il 4 dicembre 2020. L’organigramma vede come vice presidente Virginia Morello, come segretario lo studente Anthony Guarnieri, come tesoriere Concetta Sarachella, stilista e presidente dell’associazione Rom in Progress. “Quello che vorremmo ottenere col partito e’ proprio il rispetto della nostra etnia- aggiunge- ma contemporaneamente rispettare anche la societa’. Il partito e’ nato dall’Unione dei rom molisani e abruzzesi, tutti cittadini italiani, ma la sede e’ qui in Abruzzo a Lanciano perche’ qui la presenza della comunita’ risale al 1300. Siamo tre donne e non e’ un caso. La donna rom e’ doppiamente discriminata, come rom e come donna, all’interno della sua stessa comunita’ ha un ruolo di subalternita’ all’uomo”. È mancato un movimento femminista “non c’e’ mai stata una donna rom preparata che sensibilizzasse le altre donne mostrando loro un’alternativa al matrimonio, che si puo’ essere madre e mogli, ma ugualmente impegnate nel sociale e nel lavoro. Abbiamo voluto ribaltare questa concezione mettendo al comando tre donne rom”. Sono tutte “impegnate da 15-20 anni per combattere la discriminazione verso la nostra comunita’ che non e’ piu’ un fattore sociale ne’ un fattore solo culturale” la mancata integrazione “e’ una responsabilita’ puramente politica”. Per questo hanno deciso di candidarsi, nonostante negli anni i candidati rom non siano mai andati oltre il consiglio comunale. Il problema e’ che “abbiamo bisogno di una rappresentanza valida” per colmare “la lacuna della politica che si propone di risolvere la questione rom senza interpellare i rom”. Pero’ “si ricordano di noi solo sotto elezioni”, la sinistra “promette case, lavoro e servizi”, la destra “ci usa come capro espiatorio, siamo lo 0.026%, 180 mila italiani e 26 mila di nuova integrazione, ma quale minaccia potremmo mai essere. È sempre colpa del rom che non vuole integrarsi, non vuole lavorare, ma vuole delinquere senza fare alcuna distinzione. Io cittadina italiana sono considerata come straniera a casa mia”. L’integrazione permetterebbe di “superare il modello del campo” con tutti i problemi che ne conseguono, primo quello “della delinquenza. Se una persona ha un lavoro e puo’ mantenere la propria famiglia dignitosamente sarebbe un pazzo ad andare a rubare giocandosi cosi’ il benessere familiare”.
Partiti. Mistipe, nato il primo partito fondato da Rom e Sinti
“Si chiama Mistipe’ che nella lingua romani’ significa amore, bene e rispetto reciproco”. Lo presenta cosi’ Giulia Di Rocco, presidentessa della formazione politica, il primo partito nazionale che rappresenta rom e sinti fondato il 4 dicembre 2020. L’organigramma vede come vice presidente Virginia Morello, come segretario lo studente Anthony Guarnieri, come tesoriere Concetta Sarachella, stilista […]
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