Uno stato di emergenza e’ stato imposto nella citta’ di Lod, nel centro geografico di Israele, dopo disordini e proteste che hanno coinvolto la comunita’ araba locale mentre si intensificava lo scontro militare tra le forze armate di Tel Aviv e quelle palestinesi di Hamas. Secondo fonti rilanciate oggi dal quotidiano Haaretz, le vittime della nuova fiammata del conflitto sono almeno 40. Trentacinque i morti dal lato palestinese, in conseguenza di raid aerei compiuti nella Striscia di Gaza; cinque quelli israeliani, dovuti all’esplosione di razzi lanciati da postazioni di Hamas. A Lod i feriti in scontri e disordini sono stati almeno 12. Il sindaco della citta’, Taur Revivo, ha descritto la situazione come “una guerra civile”, aggiungendo che “e’ scoppiata l’intifada” e che “bisogna mandare l’esercito”. A Lod, secondo fonti di stampa concordanti, un uomo di 52 anni e la sua figlia di 16 sono rimasti uccisi a seguito dell’esplosione di un razzo caduto nel cortile di casa. I disordini in citta’ erano iniziati durante il funerale di uomo, arabo, che sarebbe stato ucciso la notte precedente da un assalitore ebreo. Fonti concordanti hanno riferito di sinagoghe e negozi dati alle fiamme.
Secondo il quotidiano Times of Israel, lo stato di emergenza e’ stato imposto su ordine del primo ministro Benjamin Netanyahu e rappresenta il primo provvedimento del genere adottato a seguito di disordini che coinvolgono una comunita’ araba nel Paese dal 1966. Verso Lod starebbero ora convergendo reparti militari gia’ dispiegati in Cisgiordania, nei Territori palestinesi occupati. Nella notte razzi esplosi da Hamas hanno raggiunto anche l’area di Tel Aviv. Un raid israeliano ha colpito e sventrato un palazzo a piu’ piani a Gaza che, secondo fonti militari, sarebbe stato utilizzato come base da dirigenti di Hamas.
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