Secondo quanto si apprende da un comunicato diffuso dal Cabinet office, entro dicembre sarà consentito a tutti coloro che sono stati costretti ad abbandonare le proprie abitazioni in conseguenza del disastro nucleare del 2011 di Fukushima di tornare nelle aree interessate dall’incidente. Gli ordini di evacuazione saranno revocati nella zona classificata finora come “di difficile ripristino”, corrispondente ai sette comuni limitrofi alla centrale nucleare n.1 della Tokyo Electric Power Company Holdings Inc. colpita dal disastro. Nell’impianto sono ancora in corso interventi di bonifica e di ricostruzione delle infrastrutture. La revoca al rientro nell’intera area, che inizierà a fine anno, avverrà per gradi e sarà totale entro il 2022.
Nel tentativo di contrastare l’abbandono dei terreni coltivabili, il proliferare di fauna selvatica dannosa alla popolazione, puntando al risparmio di manodopera e risorse nella gestione degli allevamenti, il comune di Asaoi, nella prefettura di Yamaguchi, ha lanciato il progetto “mucche da pascolo in affitto”. Si tratta della concessione di mucche da pascolo che, pascolando su terreni potenzialmente coltivabili ma abbandonati per vari motivi, impediscono il proliferare di animali selvatici quali cinghiali, cervi e parassiti del terreno, riqualificando il luogo anche dal punto di vista dell’immagine. Il sistema, già adottato nella stessa prefettura nelle città di Yamaguchi, Shunan e Iwakuni, è ritenuto una valida opzione contro i problemi sempre più gravi legati agli animali selvatici e all’agricoltura, i cui danni nella sola prefettura di Yamaguchi sono stati di circa 400 milioni di yen (circa 3 milioni di euro) nell’anno fiscale 2020.
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