Sul lato israeliano, la guerra in Ucraina “preoccupa per il ruolo della Russia dal punto di vista politico” per il coinvolgimento in Siria. Sul lato palestinese, invece, “c’è disagio e fastidio perché si percepiscono dueSul lato israeliano, la guerra in Ucraina “preoccupa per il ruolo della Russia dal punto di vista politico” per il coinvolgimento in Siria. Sul lato palestinese, invece, “c’è disagio e fastidio perché si percepiscono due pesi e due misure da parte dell’Europa”. E’ questa la fotografia scattata in Terra Santa da Pierbattista Pizzaballa, patriarca di Gerusalemme, oggi a Bologna per l’incontro pubblico di questa sera con il cardinale arcivescovo Matteo Zuppi. Dalla Terra Santa, spiega Pizzaballa, la guerra in Ucraina “è vista da una prospettiva non europea ed è percepita psicologicamente come qualcosa di lontano. C’è un aspetto politico internazionale di preoccupazione, perché la Russia confina con Israele in Siria, dove Israele è attiva anche dal punto di vista militare. Quindi il ruolo della Russia preoccupa”. Da un punto di vista più “popolare, invece, è percepito come un conflitto molto europeo e crea anche un po’ di disagio e fastidio- spiega il patriarca- soprattutto dai palestinesi che percepiscono un doppio standard, che in Europa ci sono due pesi e due misure. Un conto è quello che accade in Ucraina, e tutti ne parlano. Un conto è ciò che accade a casa loro, dove nessuno dice più niente a riguardo”. Pur con molte perplessità, poi, Pizzaballa si iscrive al coro di voci critiche sull’invio delle armi in Ucraina. “Per me è molto difficile dire una parola chiara su questo- spiega il patriarca di Gerusalemme, parlando alla ‘Dire’- è evidente che quando uno ti spara addosso non puoi andare a parlare di dialogo, portare i fiori e dirgli che vuoi la pace. Dall’altro lato però portare armi significa creare, approfondire e prolungare questo conflitto. Onestamente non ho una risposta chiara, penso tuttavia che io sarei più attento a portare armi e a prolungare questo conflitto”. Pizzaballa sottolinea infine anche il ruolo della religione nella guerra in atto. “Nel Medio Oriente e nell’Oriente slavo, quindi anche in Russia, è molto difficile distinguere l’identità religiosa dall’identità nazionale- spiega il patriarca di Gerusalemme- si mischiano, e questo crea una miscela molto pericolosa. Se le religioni e le fedi lavorano per la pace, questo ha una ricaduta anche popolare. Se invece sono strumentalizzate per i nazionalismi, diventano come benzina gettata sul fuoco ed è quello che abbiamo visto tante volte in Medio Oriente. Mi pare che adesso accada anche in Russia: c’è una manipolazione e una strumentalizzazione religiosa, ahimè a volte anche con un compiacimento delle autorità religiose”, avverte Pizzaballa.
Ucraina. Patriarca Gerusalemme: “Per palestinesi 2 pesi e 2 misure”
Sul lato israeliano, la guerra in Ucraina “preoccupa per il ruolo della Russia dal punto di vista politico” per il coinvolgimento in Siria. Sul lato palestinese, invece, “c’è disagio e fastidio perché si percepiscono dueSul lato israeliano, la guerra in Ucraina “preoccupa per il ruolo della Russia dal punto di vista politico” per il coinvolgimento […]
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