“Una volta i pazienti oncologici venivano trattati tutti alla stessa maniera e le armi a disposizione erano piuttosto limitate alla chemioterapia, alla radioterapia, all’intervento chirurgico, all’ormonoterapia. Oggi tutte quest”Una volta i pazienti oncologici venivano trattati tutti alla stessa maniera e le armi a disposizione erano piuttosto limitate alla chemioterapia, alla radioterapia, all’intervento chirurgico, all’ormonoterapia. Oggi tutte queste armi sono fortemente integrate da terapie più precise, da terapia a bersaglio biomolecolare, da immunoterapia. e armi sono fortemente integrate da terapie più precise, da terapia a bersaglio biomolecolare, da immunoterapia. Alla base c’è la necessità di ricercare una mappatura più estesa del profilo biomolecolare del tumore, al fine di scegliere la terapia giusta per il paziente giusto con una determinata malattia”. E’ quanto spiega la dottoressa Rossana Berardi, Ordinario di Oncologia all’Università Politecnica delle Marche, Direttrice della Clinica Oncologica dell’AOU Ospedali Riuniti di Ancona e Presidente di Women for Oncology of Italy, che aggiunge: “Il tumore sta diventando sempre di più una patologia curabile, come dimostrano i dati: sono oltre 3milioni e 600mila le persone che vivono dopo una diagnosi di cancro. È evidente che questi grandi passi avanti sono stati fatti anche grazie alla medicina di precisione e all’oncologia di precisione. Questo non può prescindere dalla possibilità di avere Centri, expertise e professionisti qualificati che si occupano di questo settore. Oggi sono nati e stanno nascendo nell’ambito delle diverse regioni i Molecular Tumor Board: dei gruppi multidisciplinari focalizzati a cercare di conoscere meglio la malattia e a trattarla al meglio delle possibilità, con tutte queste armi innovative che abbiamo a disposizione”.
“Stiamo passando da un’oncologia di precisione al salto del paradigma”, risponde la professoressa Berardi. “Poche settimane fa sono stati introdotti in commercio e nella pratica clinica i cosiddetti farmaci agnostici: molecole jolly che colpiscono miratamente una mutazione che siamo andati preliminarmente ad identificare, indipendentemente dalla sede di origine della malattia primitiva. Una volta trattavamo il tumore, lo trattavamo con la chemioterapia e in maniera uguale per tutti i pazienti, poi ci siamo mossi verso un’oncologia di precisione a cercare determinati bersagli e specifiche mutazioni espresse da quel particolare tumore; oggi con le molecole jolly saltiamo questo paradigma, ovvero andiamo a cercare la mutazione indipendentemente dalla sede del tumore primitivo. Significa che, potenzialmente, pazienti con tumore al seno, al pancreas, piuttosto che al polmone, potrebbero essere trattati con le stesse molecole, purché alla base ci sia la presenza della medesima mutazione. Per determinare tutto questo occorre avere professionisti qualificati, ma occorre anche avere la consapevolezza che solo piccoli gruppi di persone possono esprimere quel tipo di mutazione e quindi la medicina va sempre di più verso un’ottica di personalizzazione e di precisione”.
CHE COSA STA FACENDO WOMEN FOR ONCOLOGY OF ITALY A RIGUARDO? – “Women for Oncology of Italy- spiega- è uno spin-off della Società Europea di Oncologia Medica, principalmente rivolge l’attenzione alle donne oncologhe e alle Specialiste in Formazione, per far sì che possano essere le leader di domani anche in questo settore. Cerchiamo di aiutare le professioniste a crescere sia dal punto di vista della formazione, sia conciliando la vita professionale con quella lavorativa. Molte di noi sono fortemente impegnate su questo fronte. Personalmente ho contribuito attivamente alla costituzione e coordino il Molecular Tumor Board presso l’AOU Ospedali Riuniti di Ancona che serve l’intera regione Marche. Così come me, anche altre professioniste sono fortemente attive in questo settore, perché è un settore trasversale che non può prescindere dalle competenze specifiche, indipendentemente da quale sia l’area primaria di interesse. È il futuro dell’oncologia, è il futuro per il bene dei pazienti e di chi prende cura di loro. Parlando della medicina di precisione e di Molecular Tumor Board, personalmente auspico a una possibilità di coordinamento di rete, inteso come network in questo settore, affinché tutti i pazienti possano avere equa opportunità anche in questo settore e non ci siano disparità tra le varie istituzioni sanitarie e le varie regioni. È questo un elemento determinante. Stavamo aspettando che il Ministero licenziasse entro il 31 marzo la cornice normativa in cui muoverci, ma ad oggi non è ancora arrivata. Dal punto di vista di Women for Oncology of Italy un ringraziamento a tutte le amiche e colleghe che tutti i giorni si spendono per la crescita delle altre colleghe e soprattutto per la cura dei pazienti in un’ottica di medicina di precisione”.
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