In Afghanistan circa 19,7 milioni di persone, quasi la metà della popolazione totale del Paese, soffre di fame acuta, il che significa che le persone non sono in grado di nutrirsi quotidianamente. Così avverte l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (Fao), che per questa ragione accoglie “con grande favore un contributo senza precedenti di 150 milioni di dollari dalla Banca Mondiale per fornire mezzi di sussistenza essenziali e assistenza salvavita alle popolazioni rurali più vulnerabili, aumentando al contempo la produzione alimentare locale e la resilienza dei piccoli agricoltori”. La Fao in una nota chiarisce che tale contributo “è la prima tranch di un importo totale di 195 milioni di dollari. I restanti 45 milioni verranno erogati entro i prossimi 24 mesi”. L’agenzia Onu informa che livelli così gravi di fame “persistono in tutto l’Afghanistan” e che a causarli “è la combinazione di un’economia in crisi e della continua siccità. Gli effetti a catena della guerra in Ucraina- si legge ancora nel comunicato- stanno esacerbando la situazione della sicurezza alimentare, spingendo i prezzi degli alimenti a nuovi picchi, aumentando i costi dei prodotti agricoli di base, in particolare dei fertilizzanti, e esercitando pressioni sui paesi della regione che forniscono grano all’Afghanistan”. Tali Stati “sono spinti a limitare le esportazioni di cibo per dare priorità ai rispettivi consumi interni”.
L’intervento della Fao in Afghanistan si concentrerà sulla produzione di grano, sostenendo circa 2,1 milioni di persone durante le stagioni della semina, tra novembre 2022 e marzo-novembre 2023. Il progetto fornirà inoltre un supporto mirato ai bisogni nutrizionali dei bambini, delle persone con disabilità o malattie croniche e delle famiglie guidate da donne, fornendo sementi e strumenti di base per l’orto in giardino e formazione tecnica su una migliore alimentazione e pratiche di produzione rispettose del clima. Quasi 1 milione di persone beneficeranno di questo sostegno. Inoltre, 150mila donne riceveranno una formazione su tecniche di coltivazione e nutrizione migliorate. Non solo: la Fao mira anche ad aumentare l’accesso all’acqua per l’irrigazione, a migliorare la preservazione del suolo e dell’acqua e a rafforzare la resilienza climatica sostenendo oltre 137mila ettari di terreno. Nell’ambito di questa componente, oltre 1,9 milioni di persone beneficeranno di denaro per attività lavorative volte a ripristinare le infrastrutture di irrigazione e la gestione dei bacini idrografici.
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