“Mentre l’Europa è in fiamme, i fiumi sono una colata di sabbia, la siccità produce non solo danni materiali ingenti ma anche alla catena alimentare, la questione climatica viene da tutti considerata una emergenza globale ma non dal nostro Governo, il cui ministro Cingolani tiene bloccato il Piano di Adattamento ai cambiamenti climatici”. Così, in una nota, i co-portavoce nazionali di Europa Verde, Angelo Bonelli ed Eleonora Evi. “Invece lo dobbiamo dire chiaramente, come ha fatto questa mattina il Cancelliere tedesco Scholz: la transizione ecologica non è rinviabile, è necessario limitare, con ogni mezzo a nostra disposizione, il riscaldamento globale a 1,5 gradi”, dicono Bonelli e Evi,”a chi dice che la transizione energetica sarà un bagno di sangue, come ha fatto il ministro Cingolani rispondiamo che i fatti dimostrano esattamente il contrario, non affrontare la crisi climatica ci costa tantissimo: lo smog nelle città italiane causa, secondo l’Agenzia Europea per l’Ambiente, 56.000 decessi l’anno e nel 2018 sono stati calcolati per città come Milano, Roma e Torino danni per 9,3 miliardi di euro”.
“Per quanto riguarda il consumo di suolo, il costo per la perdita dei servizi eco-sistemici tra il 2012 e il 2030 è stimato dal SNPA (Sistema Nazionale Protezione Ambiente) tra gli 81 e i 99 miliardi di euro; un danno di 48 miliardi euro per l’erosione delle coste- proseguono i co-portavoce nazionali di Europa Verde, Angelo Bonelli ed Eleonora Evi- la dispersione dell’acqua causa un danno economico di 4,6 miliardi di euro e il PNRR, sulla perdita delle reti idriche investe solo 900 milioni di euro; dal 2000 al 2021, in Italia, sono andati a fuoco circa 8 milioni di ettari di boschi (Fonte dati: Corpo Forestale Carabinieri) che corrisponde a piú del 26% della superficie italiana, con perdite economiche che superano i 54 miliardi di euro, circa tre miliardi ogni anno; 24.000 ettari sono andati in fumo solo negli ultimi sei mesi, più che raddoppiati nel 2022 rispetto alla media storica”. E’ quindi “necessario che il Governo Draghi si presenti mercoledì alle Camere impegnandosi a mettere mano a provvedimenti immediati- concludono Bonelli ed Evi- Oltre al Piano di adattamento, anche il Piano Energia e Clima, che deve prendere spunto proprio da quello tedesco che prevede di raggiungere entro il 2030 l’80% del fabbisogno energetico tedesco coperto dalle rinnovabili, per arrivare al 2035 al 100%”.
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