Quante volte hai sentito dire, o hai detto tu stesso, “Se alle prossime elezioni vince X, scappo all’estero!”? Un tormentone che si ripropone ad ogni tornata elettorale, e anche queste elezioni non fanno eccezione. Certo, nella quasi totalità dei casi si tratta di una semplice battuta, ma sarebbe davvero così semplice lasciare l’Italia e cambiare vita in un altro Paese? Come fare ad inserirsi, considerando le differenze culturali e linguistiche? Stando all’ultimo report EF, l’Italia è al 35° posto a livello mondiale per conoscenza dell’inglese, con un livello di competenza medio.
E poi, per andare dove? Secondo Crown Relocations, azienda che offre servizi per il trasloco internazionale, parte di Crown Worldwide Group, i Paesi che negli ultimi anni hanno attratto più expats dal Belpaese sono il Regno Unito, gli Stati Uniti e la Germania. Del resto, secondo Forbes, Stati Uniti e Regno Unito, insieme all’Australia, sono anche i Paesi migliori in cui avviare una startup, tenendo conto dei costi iniziali, che spesso scoraggiano l’imprenditorialità nel nostro Paese. Se a preoccupare è la tassazione, tema caldo sul tavolo delle prossime elezioni, i Paesi europei in cui la pressione fiscale è minore sono Irlanda, Slovacchia, Romania, Bulgaria, e le Isole Canarie. A livello mondiale, invece, la soluzione migliore sono gli Emirati Arabi Uniti. Altro tema caldo di queste elezioni sono i diritti civili della comunità Lgbtq+, i Paesi che risultano essere più accoglienti ed inclusivi a livello europeo sono la Norvegia, i Paesi Bassi e la Spagna. Anche in Francia si stanno facendo notevoli passi in avanti, mentre a livello mondiale il Canada sembra essere un’ottima scelta. Se ancora non avete individuato il Paese che fa per voi, tenete in considerazione anche un altro report prodotto dalle Nazioni Unite, il World Happiness Report, che prende in considerazione ben 150 Paesi in tutto il mondo. Ebbene, dati alla mano, la Finlandia sembra essere il Paese più felice del mondo.
Scelta la destinazione, come spostare completamente la propria vita? Secondo Crown Relocations, la prima cosa da fare è informarsi se servano visti e permessi per entrare nel paese estero e di che tipo. Spesso destreggiarsi tra le questioni burocratiche non è semplice, e lo è ancora meno se si fa in una lingua diversa dalla propria. Il malinteso è spesso dietro l’angolo e, si sa, la legge non ammette ignoranza. Per questo l’azienda ha attivato anche un servizio di assistenza di questo tipo, che ultimamente viene richiesto sempre più spesso. Il secondo passo è quello di cercare una nuova casa. Qui, spesso, si va a toccare un tasto dolente. In Italia siamo abituati a dare grande importanza agli spazi destinati alla convivialità, come la sala da pranzo. Qui c’è la tradizione di riunirsi intorno ad un tavolo, e poter invitare amici o parenti per pranzo o cena è qualcosa determinante nella scelta dell’appartamento. All’estero, però, spesso le case presentano una gestione degli spazi diversa, e non sempre corrispondono a quello che siamo abituati a vedere in Italia. In alcuni paesi, ad esempio, spesso si sviluppano verticalmente su più piani, oppure si usa molto la moquette sul pavimento. Tutte cose oggi inconcepibili in Italia. Per questo avere l’opportunità di visitare l’immobile prima di prenderlo, anche solo virtualmente, è importante per evitare delusioni. Crown Relocations, oltre a traslocare i beni del cliente, lo assiste nella ricerca della casa perfetta in base a stile di vita e budget, andando a visionare le case che sembrano essere maggiormente rispondenti ai bisogni, contrattando sul prezzo per conto del cliente e fornendo assistenza durante la trattativa di affitto o di acquisto. Una volta a destinazione, è poi possibile usufruire di corsi di formazione linguistica e culturale.
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