“Accoglienza, cittadinanza, nuove opportunità: come fratelli” è il titolo della settima edizione del Festival della Migrazione, la rassegna promossa dalla Fondazione Migrantes della Cei, dall’Associazione Porta Aperta di Modena, dal Centro di Ricerca Interdipartimentale su Discriminazioni e vulnerabilità di Unimore, per riflettere in modo approfondito e non ideologico su un fenomeno complesso come le migrazioni. In una nota Gian Carlo Perego, presidente della Fondazione Migrantes, inquadra il tema: “La storia dei processi di democratizzazione delle società politiche occidentali coincide con la storia della progressiva affermazione dei diritti di cittadinanza, attraverso un duplice movimento: l’aumento del numero e del tipo di diritti riconosciuti e garantiti ai cittadini; la crescente estensione della classe dei cittadini, di coloro cioè che hanno titolo a godere di tali diritti. In un processo di democratizzazione, pertanto, una mobilità crescente e diffusa chiede non di limitare, ma di estendere la cittadinanza”. E ancora sottolinea come “il Festival della migrazione di Modena, Carpi e Ferrara anche quest’anno è un laboratorio importante per superare ritardi ideologici, pregiudizi e paure intorno ai migranti e finalmente governare un fenomeno che segnerà il nostro futuro”. Il Festival prevede quattro giorni di incontri, presentazioni di libri, laboratori e tanto altro per ascoltare voci e punti di vista diversi sul tema. Si comincia domani, mercoledì 23 novembre alle 18.30, dalla sala del Centro Servizi per il Volontariato di Modena, dove verranno presentati i progetti di accoglienza ACRI – Migrantes, mentre in serata a Spilamberto (Mo) Delfina Licata parlerà del suo libro “L’Italia e i figli del vento”.
Giovedì 24 novembre, si legge nel comunicato, si svolgerà l’apertura ufficiale del Festival sarà alle 9 nell’aula magna del dipartimento di Giurisprudenza di Modena, con l’introduzione del Portavoce del Festival, Edoardo Patriarca, i saluti istituzionali e la prima sessione dedicata al diritto alla cittadinanza, con gli interventi, tra gli altri, del professor Maurizio Ambrosini, di Sergio Durando del Festival dell’Accoglienza di Torino e Omar Neffati, portavoce di Italiani senza cittadinanza. Nel pomeriggio il Festival si fa in due: dalle 15 nell’aula magna di Giurisprudenza di Modena una sessione dedicata alla sfida delle politiche culturali, dal Network Europeo del Consiglio d’Europa alla costruzione dal basso delle politiche urbane di cittadinanza, mentre alle 16.30 nell’aula magna di Giurisprudenza dell’Università di Ferrara, con lo stesso mons. Perego e con altri protagonisti, il confronto verterà su ‘Giovani&cittadini’. In serata spazio al giornalista Jacopo Storni, che alle 21 presenterà nella parrocchia di Gesù Redentore a Modena il suo libro “Fratelli. Viaggio al termine dell’Africa”. Venerdì 25 novembre ancora i giovani al centro del dibattito al dipartimento di Giurisprudenza di Modena: nell’ambito del Progetto Far “Le ‘seconde generazioni’: un approccio interdisciplinare tra forme di discriminazione e pratiche di inclusione” condotto dal Crid Unimore, in collaborazione con l’Osservatorio Migranti, il focus sarà centrato su ‘Giovani e di seconda generazione: altri sguardi sulle migrazioni’. Nel pomeriggio il Festival si sposterà a Carpi, dove in Sala Loria si svolgerà l’incontro su “Migranti alla frontiera del lavoro” con i sindacati e varie testimonianze, a seguire la riflessione sul lavoro verrà declinata al femminile nell’incontro ‘Il lavoro rende libere?’. Serata a Mirandola, dove la Sala della Comunità farà da cornice alla presentazione del libro di Giulia Bassoli e Ebrima Kuyateh ‘Io e i miei piedi nudi – Storia di un viaggio’, a cura della Migrantes Interdiocesana Carpi e Modena-Nonantola.
Ricco anche il programma di sabato 26 novembre, ultimo giorno di Festival. Si comincia alla mattina da Palazzo Europa, con il dialogo tra mons. Erio Castellucci, arcivescovo di Modena-Nonantola, Vescovo di Carpi e Vice Presidente della Cei, e Marco Tarquinio, direttore di Avvenire, sulle parole di Papa Francesco in merito ad accoglienza e pace. A seguire testimonianze della Pastorale Migrantes dell’Emilia Romagna e interdiocesana Carpi e Modena-Nonantola. Alle 12.30 torna il pranzo dei popoli all’Osteria del Tempo Perso, nel pomeriggio la sessione ‘Come migrare responsabilmente?’ vedrà gli interventi del Console generale della Colombia Carlos Alfredo Carretero Socha e del Console generale della Repubblica Dominicana Nelson Francuisco Carela Luna, e una testimonianza della campionessa olimpica di tiro con l’arco Natalia Valeeva. Chiusura con un ‘salotto’ sul palcoscenico del Teatro San Carlo dove si confronteranno l’imprenditrice Angela Haisha Adamou, l’avvocato Abdelhakim Bouchraa e la mediatrice culturale Olena Kim, e un’intervista con il pubblico protagonista e a rispondere il fumettista e graphic-journalist Takoua Ben Mohamed. Il Festival della Migrazione è promosso da Fondazione Migrantes, da Porta Aperta come capofila di una cinquantina di organizzazioni, dall’Università di Modena e Reggio Emilia e il Centro di Ricerca Interdipartimentale su Discriminazioni e Vulnerabilità, con il patrocinio e il sostegno di Regione Emilia-Romagna, Acri, comuni di Modena, Carpi, Spilamberto, Fiorano, Formigine, Maranello, Soliera e Nonantola, inoltre del patrocinio di Università di Ferrara, Università di Camerino, Università di Perugia, Università Cattolica del Sacro Cuore, Università per gli Stranieri di Siena, gode inoltre del sostegno di Fondazione di Modena, Csv Terre Estensi e di Fondazione Collegio San Carlo e del contributo di Bper Banca, Coop Alleanza 3.0, Menù e Neon King.
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