“La musica è una lingua che parlano tutti e che per la pace può fare molto. E’ un tema che mi tocca molto da vicino: i miei genitori sono andati via come rifugiati dal Kurdistan iracheno. Anche per questo penso che sia importante poter dare il proprio contributo”. Darin Zanyar, noto col nome d’arte Darin, cantante svedese di origine curda, parla con l’agenzia Dire a margine della conferenza stampa di presentazione del 30esimo Concerto di Natale promosso dalle missioni salesiane Don Bosco, che quest’anno è dedicato in modo particolare alla pace. A testimonianza del focus particolare, il fatto che il Concerto, che sarà registrato domani, sarà poi trasmesso in televisione solo il primo gennaio, e non il 24 dicembre come tradizione, appunto in concomitanza con la Giornata mondiale della pace. Fra gli artisti che prenderanno parte all’iniziativa, che andrà in onda su Canale 5, Riccardo Cocciante, Orietta Berti, Fiorella Mannoia e Gigi D’Alessio. Le musiche e il coro saranno eseguite dall’Orchiestra italiana del cinema, diretta dal maestro Adriano Pennino, e dal Piccolo coro ‘Le dolci note’. “Per i salesiani questo concerto è il veicolo giusto per far arrivare al grande pubblico le loro iniziative di solidarietà”, spiega durante la conferenza Stefania Scorpio, storica organizzatrice dell’evento musicale, che si terrà all’Auditorium della Conciliazione, a pochi passi dalla basilica di San Pietro. “Quest’anno la manifestazione avviene in un contesto preoccupante, che si può risolvere solo con un cambio di atteggiamento da parte di tutti i leader e le persone coinvolte”, prosegue Scorpio. L’organizzatrice he anche confermato che domani Papa Francesco riceverà in udienza privata tutti gli artisti e lo staff dell’iniziativa, come avviene ogni anno. L’evento è stato reso possibile dalle partnership di Calvè e Knorr e dalle sponsorizzazioni di Cattolica assicurazioni, Gvm Care and Research, Givova e Installazioni impianti.
Contestualmente al concerto di Natale è stata lanciata anche una raccolta di donazioni via sms e chiamate che da domani fino al 6 gennaio, all’insegna del motto ‘La nostra emergenza è la pace’, servirà a raccogliere fondi per due progetti di Missioni Don Bosco in Ucraina: la costruzione di un rifugio antiaereo per la casa di Kiev, un oratorio e centro per i giovani che si deve dotare della struttura per poter promuovere attività sociali in conformità con le nuove leggi disposte dal governo ucraino in guerra, e poi l’acquisto di attrezzature musicali e sportive per delle strutture di Leopoli. “La musica sveglia il nostro cuore e ci rende più allegri e attenti a quello che sta succedendo nel mondo. Col canto diciamo agli altri di aprire la strada alla pace e di donarsi a chi soffre”, l’appello alla Dire di padre Danijel Vidovic, responsabile salesiano dell’accoglienza dei rifugiati ucraini a Torino che ha visitato il Paese dell’Europa orientale fra febbraio e marzo, pochi giorni dopo il lancio dell’offensiva militare russa che ha dato il via alla guerra. La pace e il sostegno agli ucraini sono il cuore del Concerto di Natale. Secondo il presidente delle Missioni Don Bosco, padre Daniel Antúnez, è importante ricordare però “che i salesiani sono in 130 Paesi, come la Siria e l’Etiopia, e che la pace riguarda tutto il mondo. Sono gli esseri umani in generale infatti, che devono avere il cuore in pace, perchè senza questa condizione è impossibile mettere fine alle guerre”.
Tante le voci che manderanno un messaggio in questa direzione al concerto. Fra queste le vincitrici della seconda edizione del Christmas Contest, un concorso canoro dedicato al tema e riservato a giovani artisti fra i 16 e i 35 anni, patrocinato dalla Pontificia Gravissimum Educationis. “Sarà un onore”, premette alla Dire Eliana Tumminelli, in arte NaElia, vincitrice del premio per miglior interpretazione. “Il mio brano parla di amore, una cosa che sembra banale ma che non lo è davvero mai: si parte dal piccolo per poter arrivare al grande”. Parla di cultura, “un’emergenza grande come la pace, a cui è legata”, anche Riccardo Cocciante, una carriere storica nella canzone italiana e internazionale e una presenza più che ventennale al Concerto di Natale. “Anche il Papa ha detto che senza cultura non c’è il mondo, perchè questo vive grazie a questo movimento di progressione mentale”.
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