Tutte le pagine dell’Aeronautica social si sono vestite a lutto. Numerosi i messaggi di cordoglio e sgomento di tutta la famiglia Azzurra per la morte dei piloti militari aeronautici Giuseppe Cipriano e Marco Meneghello avvenuta martedi scorso durante un’esercitazione in volo sui cieli di Guidonia. I funerali si sono svolti presso la chiesa aeroportuale di Santa Maria di Loreto.
“Cieli blu” il messaggio che tanti colleghi hanno lasciato sotto le loro foto. La stessa frase con cui il comune di Guidonia ha voluto dare l’ultimo saluto ai due aeronautici a nome di tutta la comunità.
Ecco chi erano i due piloti che con una manovra estrema sono riusciti ad evitare che il tragico incidente nei cieli colpisse i civili, come ha ricordato Monsignor Marcianò nel corso dell’omelia. Sulle cause sarà l’inchiesta della Procura di Tivoli e della commissione di sicurezza del volo istituita dall’Aeronautica Militare a raccogliere ed analizzare i dati e le informazioni utili a stabilire la dinamica dei fatti.
ECCO CHI ERANO I PILOTI DEL TRAGICO INCIDENTE DI GUIDONIA
Il Colonnello Giuseppe Cipriano si era arruolato in Aeronautica Militare nel 1996 con il 117° corso Allievo Ufficiale Pilota di Complemento. Terminato l’iter di formazione quale pilota militare dell’Aeronautica Militare aveva prestato servizio presso il 61° Stormo di Galatina (LE) quale pilota militare fino a conseguire la qualifica di istruttore di volo presso la scuola di volo militare su velivoli d’addestramento MB-339A ed MB-339CD. Grazie alla sua esperienza quale pilota istruttore, aveva prestato servizio per circa tre anni negli Stati Uniti presso la scuola di volo militare internazionale di Sheppard, in Texas, dove aveva svolto l’attività di istruttore di volo a bordo dei velivoli T-37 e T-6. Rientrato in Italia nel 2009 era stato assegnato presso la 46^ Brigata Aerea di Pisa ed assegnato al 50° Gruppo Volo, abilitato sul velivolo da trasporto tattico C-130J. Nel 2011 aveva prestato servizio anche in operazioni fuori dai confini nazionali, prima presso la base aerea di Al Bateen negli Emirati Arabi Uniti e successivamente in Afghanistan presso la base aerea di Herat. Presso la 46^ Brigata Aerea aveva svolto numerose missioni sia in Italia che all’estero, alcune delle quali in supporto della Protezione Civile in paesi colpiti da calamità naturali o per trasporti sanitari d’urgenza per persone in imminente pericolo di vita. A giugno del 2012 veniva poi assegnato al 60° Stormo di Guidonia (RM) dove aveva conseguito l’abilitazione sui velivoli in dotazione allo Stormo quali SIAI U-208A, aliante G-103 ed MB-339. Aveva all’attivo circa 6000 ore di volo.
Nato a Taranto il 5 febbraio del 1975, era originario di Montalbano Jonico in provincia di Matera. Per ragioni di servizio aveva lasciato la Basilicata ed attualmente viveva nei pressi dell’aeroporto militare di Guidonia.
Il Tenente Colonnello Marco Meneghello si era arruolato in Aeronautica Militare nel 1999 con il 119° corso Allievo Ufficiale Pilota di Complemento. Terminato l’iter di formazione quale pilota militare dell’Aeronautica Militare, aveva prestato servizio presso l’82° Centro Combat Search & Rescue del 15° Stormo di Trapani, quale pilota del soccorso aereo abilitato sull’elicottero HH-3F. Tra le varie attività di volo in campo nazionale ed internazionale, nel 2006 era stato impiegato in Iraq nell’ambito di un’operazione militare presso la base aerea di Tallil. A febbraio del 2014 era stato poi assegnato al 15° Stormo di Cervia (RA) sempre nell’ambito del soccorso aereo, conseguendo l’abilitazione sugli elicotteri HH-139 e HH-101A. Proprio ai comandi dell’HH-101A nel 2020, all’apice dell’emergenza pandemica da Covid-19, aveva svolto numerose missioni di volo per trasportare pazienti in alto bio-contenimento. A novembre del 2020 era stato poi trasferito presso il 60° Stormo di Guidonia (RM) dove aveva conseguito l’abilitazione sui velivoli in dotazione allo Stormo, quali SIAI U-208A e aliante G-103. Aveva all’attivo circa 2600 ore di volo.
Nato a Legnago, in provincia di Verona, il 18 agosto del 1977, il Tenente Colonnello Marco Meneghello aveva lasciato il Veneto per ragioni di servizio. Attualmente viveva a Roma.
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