È il 25 settembre la data in cui i nuovi vaccini antiCovid aggiornati contro le varianti Xbb di Omicron saranno disponibili per i cittadini e verranno distribuiti sia ai medici di famiglia che alle farmacie di tutta Italia. Conto alla rovescia, dunque, per la campagna vaccinale, che prenderà il via i primi di ottobre. Sono circa 20 milioni gli italiani potenzialmente interessati dal richiamo vaccinale antiCovid, che sarà gratuito per tutti e che potrà essere fatto in concomitanza con quello antinfluenzale. Nei giorni scorsi, dopo l’approvazione da parte dell’Agenzia europea dei medicinali (Ema), la Commissione tecnico scientifica dell’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) ha dato il via libera al nuovo vaccino anti Covid ‘Comirnaty’ di Pfizer-BioNTech, mirato a contrastare Xbb.1.5 (variante Kraken). L’approvazione è stata raccomandata per tutti gli adulti e per i bambini al di sopra dei sei mesi di età. Tra i vaccini da usare per fronteggiare la variante di Omicron figura anche ‘Spikevax’ di Moderna. Lo ha reso noto la stessa Agenzia europea per i farmaci, precisando che il nuovo vaccino potrà essere utilizzato per prevenire gli effetti dell’infezione da Covid-19 negli adulti e nei bambini di età superiore ai 6 anni. L’azienda statunitense, annunciando che il proprio vaccino è efficace non solo contro la variante Xbb.1.5 ma anche contro la variante Ba.2.86 (Pirola), ha inoltre reso noto che entro il 2025 potrebbe rendere disponibile un unico vaccino proprio contro il Covid-19 e l’influenza stagionale.
“Il vaccino anti Covid- ha fatto sapere il ministro della Salute, Orazio Schillaci- sarà gratuito per tutti i cittadini che vorranno farlo, anche per chi non è compreso all’interno delle categorie per le quali è fortemente raccomandato”. “Nessun obbligo- ha precisato- ma il vaccino è raccomandato soprattutto per gli ultra 60enni, per tutti i pazienti fragili e per tutte le persone che appartengono a determinate categorie incluse in una recente Circolare del ministero della Salute”. La Circolare a cui fa riferimento l’esponente del governo è la n. 25782 diramata lo scorso 14 agosto, in cui il ministero della Salute ha previsto ‘l’avvio di una campagna nazionale di vaccinazione anti Covid-19 con l’utilizzo di una nuova formulazione di vaccini a mRNA e proteici (formulazione aggiornata monovalente XBB 1.5)’. Intanto, secondo il bollettino settimanale del ministero della Salute e dell’Istituto superiore di sanità, in Italia nell’ultima settimana si registrano 30.777 nuovi casi di Covid, ancora in aumento (+44%) rispetto ai 21.316 della scorsa settimana. L’incidenza sale a 52 casi per 100mila abitanti, la scorsa settimana erano 36. È in crescita anche l’occupazione dei letti in Area medica, che si attesta al 3,8% (era al 3% la scorsa settimana) con un totale di 2.378 ricoverati. Aumenta anche l’occupazione delle terapie intensive (0,9% rispetto allo 0,6% della precedente rilevazione) dove le persone ricoverate sono 76. La campagna nazionale ha l’obiettivo di ‘prevenire la mortalità, le ospedalizzazioni e le forme gravi di Covid-19 nelle persone anziane e con elevata fragilità e proteggere le donne in gravidanza e gli operatori sanitari. A questi gruppi di persone è raccomandata e offerta una dose di richiamo a valenza 12 mesi con la nuova formulazione di vaccino aggiornato. La vaccinazione potrà inoltre essere consigliata a familiari e conviventi di persone con gravi fragilità’.
Nel documento ministeriale è inoltre riportato che per quanto riguarda ‘i vaccini monovalenti adattati alla variante XBB.1.5, sulla base delle informazioni e delle evidenze scientifiche al momento disponibili, si prevede la possibilità di somministrazione della dose di richiamo a distanza di almeno 3 mesi dall’ultimo evento’ e che ‘fatte salve eventuali specifiche indicazioni d’uso, sarà possibile la co-somministrazione dei nuovi vaccini aggiornati con altri vaccini, con particolare riferimento al vaccino antinfluenzale’. La Circolare del ministero della Salute indica inoltre i soggetti ai quali viene raccomandata e offerta la vaccinazione di richiamo annuale con il nuovo vaccino aggiornato: persone di età pari o superiore a 60 anni, ospiti delle strutture per lungodegenti, donne che si trovano in qualsiasi trimestre della gravidanza o nel periodo ‘postpartum’, comprese le donne in allattamento, operatori sanitari e sociosanitari addetti all’assistenza negli ospedali, nel territorio e nelle strutture di lungodegenza, oltre agli studenti di medicina, delle professioni sanitarie che effettuano tirocini in strutture assistenziali e tutto il personale sanitario e sociosanitario in formazione. Dell’elenco fanno parte anche ‘le persone dai 6 mesi ai 59 anni di età compresi, con elevata fragilità, in quanto affette da patologie o con condizioni che aumentano il rischio di Covid-19 grave, tra cui le malattie croniche a carico dell’apparato respiratorio, le malattie dell’apparato cardio-circolatorio, le malattie cerebrovascolari, il diabete, malattie neurologiche quali sclerosi laterale amiotrofica, sclerosi multipla, distrofia muscolare e paralisi cerebrali infantili, obesità (Bmi >30), dialisi o insufficienza renale cronica’.
Nella Circolare c’è spazio anche per ‘le malattie degli organi emopoietici ed emoglobinopatie (tra cui talassemia major e anemia a cellule falciformi), patologia oncologica o onco-ematologica in trattamento con farmaci immunosoppressivi, mielosoppressivi, in attesa di trattamento o a meno di 6 mesi dalla sospensione delle cure, attesa di trapianto d’organo, immunodeficienze primitive, infezione da Hiv con sindrome da immunodeficienza acquisita (Aids), sindrome di Down, cirrosi epatica o epatopatia cronica grave e disabili gravi’. Il ministero della Salute ricorda poi che ‘nell’eventualità di una disponibilità di dosi insufficiente a garantire un’immediata adeguata copertura, la vaccinazione, pur rimanendo raccomandata per tutti i gruppi di persone indicate, sarà prioritariamente somministrata alle persone di età pari o superiore a 80 anni, agli ospiti delle strutture per lungodegenti, alle persone con elevata fragilità, con particolare riferimento ai soggetti con marcata compromissione del sistema immunitario, agli operatori sanitari addetti all’assistenza negli ospedali e nelle strutture di lungodegenza’.
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