“A più di tre anni dalla sua comparsa, il COVID-19 continua a circolare attivamente in gran parte dei Paesi del mondo, pur mostrando un impatto clinico limitato rispetto al passato. L’attuale situazione epidemiologica, caratterizzata dal passaggio dalla fase di pandemia a quella della circolazione endemica del virus, vede un susseguirsi di ondate causate da sottovarianti: i vaccini rappresentano sicuramente lo strumento principale per ridurne gli effetti più devastanti”. Così Giovanni Rezza, attualmente impegnato nell’Unità di Epidemiologia e Sanità Pubblica all’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano e già Direttore Generale della Prevenzione sanitaria presso il Ministero della Salute, nell’editoriale firmato su ‘One Health’, rivista online di approfondimento del Gruppo The Skill. L’intervento del prof. Giovanni Rezza su One Health si inserisce in un confronto al quale hanno già partecipato, tra gli altri, Orazio Schillaci, Marco Montorsi, Nino Cartabellotta, Gabriele Pelissero, Gianni Profita, Sergio Dompé, Pierluigi Sassi, Andrea Mandelli, Luca Zaia. “Il SARS-CoV-2 continuerà a circolare nella popolazione umana, e la sua eradicazione non appare possibile. Dobbiamo, quindi, abituarci a convivere con il virus, ma anche a limitarne l’impatto negativo. A tal fine, il vaccino, pur non riuscendo a tenere la circolazione virale del tutto sotto controllo, riduce ulteriormente il rischio di sviluppare la malattia in forma grave, evitando la congestione delle strutture sanitarie”, conclude il professor Rezza.
COVID. Rezza: “Vaccini strumento per ridurne effetti devastanti”
“A più di tre anni dalla sua comparsa, il COVID-19 continua a circolare attivamente in gran parte dei Paesi del mondo, pur mostrando un impatto clinico limitato rispetto al passato. L’attuale situazione epidemiologica, caratterizzata dal passaggio dalla fase di pandemia a quella della circolazione endemica del virus, vede un susseguirsi di ondate causate da sottovarianti: […]
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