Il Presidente del Senegal, Macky Sall, ha annunciato che le elezioni presidenziali si terranno il 24 marzo, seguendo il parere del Consiglio costituzionale che ha sottolineato l’impossibilità di posticipare il voto oltre la fine del suo attuale mandato all’inizio di aprile. Questa decisione arriva dopo le speculazioni su un possibile rinvio delle elezioni a dicembre, che avevano scatenato proteste, manifestazioni e disordini a Dakar.
Contestualmente, il Parlamento senegalese ha approvato un disegno di legge di amnistia che ha ottenuto 95 voti favorevoli, 49 contrari e due astenuti. Questa legge coprirà i reati commessi sia in Senegal che all’estero dal 2021 al 2024, consentendo a coloro che sono stati privati dei loro diritti civili e politici di riacquistarli.
Nel corso di una serata caratterizzata da decisioni importanti, il Presidente Sall ha proceduto allo scioglimento del governo e alla sostituzione del primo ministro Amadou Ba con Sidiki Kaba, precedentemente Ministro dell’Interno. Questa mossa permetterà a Ba di dedicarsi alla campagna elettorale come candidato della coalizione presidenziale Benno Bokk Yakaar (BBY).
La situazione a Dakar è stata descritta come tesa da numerosi giornalisti, con decisioni rapide che hanno messo a volte in contrasto diverse istituzioni. Elimane Ndao, reporter freelance e corrispondente per France 24, ha riassunto la situazione su X, evidenziando la discrepanza tra le date delle elezioni presidenziali indicate dalla presidenza e dal Consiglio costituzionale, il cambio di primo ministro, e il rifiuto del Consiglio di accettare proposte di dialogo, nonché l’approvazione della legge di amnistia da parte del Parlamento: “Presidenziali il 24 marzo secondo la presidenza e invece il 31 secondo il Consiglio costituzionale, nuovo primo ministro, proposte di dialogo respinte dal Consiglio costituzionale, legge di amnistia approvata dal Parlamento”.
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