L’allarme lanciato dalla Flc Cgil Abruzzo Molise evidenzia una crescente preoccupazione per lo spopolamento scolastico in Abruzzo, con un calo previsto di 2.849 studenti per l’anno scolastico 2024-25 rispetto all’anno precedente. Questo fenomeno non solo riflette la denatalità e lo spopolamento della regione, ma si accompagna anche a un incremento del tasso di abbandono scolastico, che aggrava ulteriormente la situazione.
La riduzione degli alunni si distribuisce disomogeneamente tra le province: Chieti vedrà 968 studenti in meno, Pescara 726, Teramo 640, e L’Aquila 515, portando il totale degli studenti nelle scuole pubbliche abruzzesi a 160.417 nel prossimo anno scolastico. Negli ultimi dieci anni, l’Abruzzo ha registrato una perdita di quasi ventimila alunni, accentuando il problema dello spopolamento e dell’esodo giovanile, soprattutto dalle aree interne.
Nonostante il numero di posti in organico dei docenti rimanga stabile, con 14.460 posti in organico di diritto e 1.274 posti di potenziamento, più della metà dei posti di sostegno saranno coperti da personale precario, evidenziando la necessità di una maggiore stabilità per garantire un supporto adeguato agli alunni diversamente abili.
Il tasso di abbandono scolastico in Abruzzo, pari al 9,3%, supera la media nazionale, segnalando l’urgenza di interventi strutturali e non solamente soluzioni temporanee. Piuno La Fratta, segretario generale della Flc Abruzzo Molise, sottolinea l’importanza di un approccio educativo che formi cittadini consapevoli e competenti, piuttosto che limitarsi a un’educazione finalizzata esclusivamente all’inserimento nel mondo del lavoro.
Per affrontare efficacemente la dispersione scolastica, è fondamentale promuovere un orientamento mirato, investire nell’accesso all’istruzione per i ceti meno abbienti e incrementare gli organici docenti per ridurre il numero di alunni per classe. Queste misure sono cruciali, in particolare per gli studenti provenienti da contesti svantaggiati, che presentano un rischio più elevato di abbandono precoce.
La Flc Cgil esorta la politica regionale e nazionale a intervenire con azioni concrete per eliminare le disparità e garantire il rispetto dei principi costituzionali di uguaglianza e diritto allo studio, evitando politiche di ridimensionamento scolastico e progetti di autonomia differenziata che potrebbero accentuare le disuguaglianze esistenti. L’impegno nell’istruzione è presentato come una soluzione indispensabile per prevenire la marginalizzazione di alcune aree e garantire che i diritti costituzionali non siano condizionati dalla geografia.
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