Durante il suo intervento agli Stati generali della natalità, Papa Francesco ha espresso preoccupazione per i tipi di investimenti che attualmente generano il maggior reddito, citando le fabbriche di armi e gli anticoncezionali come esempi. Ha sottolineato come questi due tipi di investimenti abbiano un impatto diretto sulla vita: uno la distrugge e l’altro ne impedisce la creazione.
Il pontefice ha proseguito discutendo i veri problemi del mondo moderno, che, secondo lui, non sono i bambini che nascono, ma piuttosto l’egoismo, il consumismo e l’individualismo. Questi atteggiamenti, ha affermato, rendono le persone “sazie, sole e infelici” e contribuiscono a problemi globali come l’inquinamento e la fame. Per Papa Francesco, il vero interrogativo non è quante persone popolano il mondo, ma la qualità del mondo che stiamo costruendo.
Ha inoltre criticato il modo in cui l’egoismo può “rendere sordi alla voce di Dio” e come spesso le case si riempiano di oggetti materiali ma rimangano vuote di bambini, sostituiti da animali domestici come cani e gatti. Il Papa ha enfatizzato che il problema non è la presenza di bambini, ma l’assenza di un approccio al mondo incentrato sull’amore e sulla generosità.
Infine, ha fatto appello a una maggiore azione istituzionale per combattere la denatalità, chiamando i governi a implementare politiche più efficaci e decisioni coraggiose che possano permettere alle nuove generazioni di realizzare i propri sogni. Ha sottolineato l’importanza di politiche che permettano alle madri di non dover scegliere tra lavoro e cura dei figli e di liberare le giovani coppie dalla precarietà occupazionale e dalle difficoltà nell’acquistare una casa.
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