Crisi idrica in Italia: perdite d’acqua raggiungono livelli allarmanti

In Italia, ogni 100 litri di acqua immessi nella rete idrica, solo 58 arrivano effettivamente all’utente, mentre i restanti 42 litri si perdono a causa di infrastrutture inefficienti e altri problemi. Questo è quanto emerge dall’ultimo rapporto della Cgia di Mestre, che evidenzia un valore di perdite che ammonta a 3,4 miliardi di metri cubi […]

In Italia, ogni 100 litri di acqua immessi nella rete idrica, solo 58 arrivano effettivamente all’utente, mentre i restanti 42 litri si perdono a causa di infrastrutture inefficienti e altri problemi. Questo è quanto emerge dall’ultimo rapporto della Cgia di Mestre, che evidenzia un valore di perdite che ammonta a 3,4 miliardi di metri cubi di acqua dispersi annualmente.

La situazione mostra un marcato divario regionale, con città come Potenza, Chieti e L’Aquila che registrano perdite fino al 70%, mentre città come Pavia e Como sono tra le più efficienti con perdite intorno al 9%. In un periodo di siccità estrema e temperature elevate, queste cifre rappresentano un serio problema per il sud del Paese, dove la dispersione supera il 50% dell’acqua immessa in rete.

La Cgia di Mestre attribuisce la dispersione ad una serie di cause, tra cui l’obsolescenza degli impianti, la gestione amministrativa inadeguata, gli allacci abusivi e gli errori di misurazione dei contatori. Anche gli abbeveratoi tradizionali, diffusi nelle aree rurali, contribuiscono significativamente alle perdite.

L’Italia è il paese con il più alto consumo di acqua in Europa, con 40 miliardi di metri cubi utilizzati annualmente, molto più della Spagna e della Francia. Questo elevato consumo si concentra soprattutto in agricoltura, che rappresenta il 41% del totale, seguita dagli usi civili (24%).

Per affrontare questa crisi, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) ha stanziato 4,3 miliardi di euro per la realizzazione e la ristrutturazione delle infrastrutture idriche, oltre a un ulteriore miliardo di euro per ridurre le perdite nelle reti di distribuzione. Questi fondi saranno destinati a nuove costruzioni, riparazioni, digitalizzazione e monitoraggio delle reti, nonché al potenziamento del sistema irriguo e alla depurazione delle acque reflue riutilizzabili.

Mentre il nord del paese beneficia di una situazione idrica relativamente stabile, le regioni del sud e del centro Italia affrontano condizioni sempre più critiche, con la necessità urgente di interventi significativi per preservare le risorse idriche disponibili.

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