La proposta di legge per il 2025 prevede un aumento delle pensioni minime del 2,7%, portandole a 620,92 euro al mese rispetto agli attuali 614,77 euro. Questo incremento è inteso a riflettere l’inflazione prevista per il 2024, garantendo che i beneficiari non subiscano una diminuzione del potere d’acquisto. Circa 1,8 milioni di pensioni saranno interessate da questo aggiustamento.
Inoltre, la Manovra dovrebbe confermare le attuali misure di supporto previdenziale, come l’Ape sociale e Opzione Donna, nonché Quota 103, anche se le richieste per quest’ultima sono diminuite a causa delle nuove regolamentazioni più restrittive.
Un’altra novità significativa riguarda l’utilizzo dei fondi integrativi per raggiungere l’importo necessario per l’assegno sociale, permettendo così il pensionamento a 67 anni per chi ha iniziato a versare contributi dal 1996. Tuttavia, questa opzione potrebbe interessare un numero limitato di persone, principalmente a causa della bassa adesione alla previdenza integrativa tra chi ha salari più modesti.
Non andrà invece avanti la proposta di utilizzare il TFR accumulato nei fondi pensione per anticipare la pensione a 64 anni, a causa dell’opposizione della Ragioneria.
Infine, il ministro dell’Economia ha annunciato un’estensione del taglio del cuneo fiscale, che coinvolgerà 1,3 milioni di lavoratori in più, estendendo la misura a chi ha un reddito fino a 40.000 euro, rispetto al limite attuale di 35.000 euro. Queste misure sono progettate per incentivare la permanenza nel mercato del lavoro e aumentare il potere d’acquisto dei lavoratori.
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