All’evento, aperto dal Magnifico Rettore, Marco Abate, hanno partecipato: Marika Pane, Direttrice del Centro Clinico NeMo Pediatrico del Policlinico Gemelli, Davide Ciusani, vicepresidente dell’Associazione Alumni UniMarconi, Alessio Acomanni, presidente di Unimarconi, Marco Principia, responsabile raccolta fondi Trenta Ore per la Vita.
Nel corso dell’iniziativa è stata consegnata la prima pietra per ‘La Casa dei Bambini’, che non sarà solo un rifugio, ma un ambiente pensato per promuovere l’inclusione, fornire supporto emotivo e psicologico, e integrare soluzioni tecnologiche avanzate nella gestione delle patologie complesse.
“È un momento importante per la nostra Università- spiega Marco Abate, collegato da remoto – Fa parte del nostro DNA l’inclusione delle persone che hanno difficoltà. Avere la possibilità di dare una mano a bambini e ragazzi con patologie gravi, anche a livello emotivo e psicologico, è una grande cosa”. Per Davide Ciusani “il progetto permetterà un alloggio gratuito a quelle famiglie che hanno la necessità di far curare i propri figli affetti da malattie molto gravi. Il nostro è un piccolo mattone che abbiamo voluto mettere per la costruzione di queste case famiglia. Ci teniamo particolarmente come Università e ringraziamo tutti gli studenti, i professori e i dipendenti della ‘Marconi’ per aver abbracciato questo progetto. Ringraziamo Trenta Ore per la Vita per aver fatto questa strada insieme verso un futuro migliore per queste famiglie”.
Marco Principia ha spiegato il valore di questa iniziativa, per “una struttura che oggi manca al Gemelli e che permetterà di ospitare gratuitamente centinaia di famiglie che sono costrette, in alcuni casi, a veri e propri viaggi della speranza per permettere ai propri figli di ricevere le cure necessarie. Siamo pronti a regalare un luogo di sicurezza, accoglienza, tranquillità e amore a tantissimi bambini gravemente malati e alle loro famiglie”.
Alleviare il peso economico e sociale della malattia, fornendo a centinaia di famiglie uno spazio dove possano trovare conforto e assistenza durante i trattamenti e le terapie necessarie è fondamentale per le stesse cure dei bambini. Di questo è convinta Marika Pane: “Il progetto è meraviglioso- spiega- è il mio sogno da 20 anni, quello di avere una casa dove i bambini, affetti da malattie degenerative e croniche di lunga durata, possano avere un luogo accogliente e possano portare i propri familiari, per permettergli di poter vivere la loro malattia in maniera un po’ più serena. Avere accanto i propri affetti fa sì che la cura che noi speriamo di avere, possa essere anche del cuore e della mente. Il 70% dei nostri pazienti viene da fuori regione e i familiari fanno tantissimi sacrifici per spostarsi e venire nel nostro ospedale, che è visto come la speranza e la salvezza”.
Si è svolta ieri, presso la Sala Giulio Cesare dell’Università degli studi Guglielmo Marconi di Roma, la cerimonia di consegna della raccolta fondi, organizzata dall’UniMarconi in collaborazione con l’associazione ‘Trenta Ore per la Vita‘, a sostegno del progetto ‘La Casa dei Bambini’, una nuova struttura che sorgerà presso il Policlinico Gemelli e offrirà ospitalità gratuita alle famiglie dei bambini affetti da gravi patologie.
All’evento, aperto dal Magnifico Rettore, Marco Abate, hanno partecipato: Marika Pane, Direttrice del Centro Clinico NeMo Pediatrico del Policlinico Gemelli, Davide Ciusani, vicepresidente dell’Associazione Alumni UniMarconi, Alessio Acomanni, presidente di Unimarconi, Marco Principia, responsabile raccolta fondi Trenta Ore per la Vita.
Nel corso dell’iniziativa è stata consegnata la prima pietra per ‘La Casa dei Bambini’, che non sarà solo un rifugio, ma un ambiente pensato per promuovere l’inclusione, fornire supporto emotivo e psicologico, e integrare soluzioni tecnologiche avanzate nella gestione delle patologie complesse.
“È un momento importante per la nostra Università- spiega Marco Abate, collegato da remoto – Fa parte del nostro DNA l’inclusione delle persone che hanno difficoltà. Avere la possibilità di dare una mano a bambini e ragazzi con patologie gravi, anche a livello emotivo e psicologico, è una grande cosa”. Per Davide Ciusani “il progetto permetterà un alloggio gratuito a quelle famiglie che hanno la necessità di far curare i propri figli affetti da malattie molto gravi. Il nostro è un piccolo mattone che abbiamo voluto mettere per la costruzione di queste case famiglia. Ci teniamo particolarmente come Università e ringraziamo tutti gli studenti, i professori e i dipendenti della ‘Marconi’ per aver abbracciato questo progetto. Ringraziamo Trenta Ore per la Vita per aver fatto questa strada insieme verso un futuro migliore per queste famiglie”.
Marco Principia ha spiegato il valore di questa iniziativa, per “una struttura che oggi manca al Gemelli e che permetterà di ospitare gratuitamente centinaia di famiglie che sono costrette, in alcuni casi, a veri e propri viaggi della speranza per permettere ai propri figli di ricevere le cure necessarie. Siamo pronti a regalare un luogo di sicurezza, accoglienza, tranquillità e amore a tantissimi bambini gravemente malati e alle loro famiglie”.
Alleviare il peso economico e sociale della malattia, fornendo a centinaia di famiglie uno spazio dove possano trovare conforto e assistenza durante i trattamenti e le terapie necessarie è fondamentale per le stesse cure dei bambini. Di questo è convinta Marika Pane: “Il progetto è meraviglioso- spiega- è il mio sogno da 20 anni, quello di avere una casa dove i bambini, affetti da malattie degenerative e croniche di lunga durata, possano avere un luogo accogliente e possano portare i propri familiari, per permettergli di poter vivere la loro malattia in maniera un po’ più serena. Avere accanto i propri affetti fa sì che la cura che noi speriamo di avere, possa essere anche del cuore e della mente. Il 70% dei nostri pazienti viene da fuori regione e i familiari fanno tantissimi sacrifici per spostarsi e venire nel nostro ospedale, che è visto come la speranza e la salvezza”.
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