La《palestra》della Misericordia

Tempo fa, in cerca di alcune notizie storiche, stavo sfogliando un’importante e nota pubblicazione del 1981 (autore Giorgio Stockel) sulle vicende urbane del centro dell’Aquila tra il 1860 e il 1960. A un certo punto l’immagine di una planimetria attira la mia attenzione: si vede un complesso abbastanza grande comprendente un edificio rettangolare con la […]

Tempo fa, in cerca di alcune notizie storiche, stavo sfogliando un’importante e nota pubblicazione del 1981 (autore Giorgio Stockel) sulle vicende urbane del centro dell’Aquila tra il 1860 e il 1960.

A un certo punto l’immagine di una planimetria attira la mia attenzione: si vede un complesso abbastanza grande comprendente un edificio rettangolare con la scritta 《palestra coperta》.

La didascalia dell’immagine mi aiuta e, orientandomi, riconosco la chiesa aquilana della Misericordia (Santa Maria della Misericordia) proprio in quel rettangolo dov’è scritto 《palestra coperta》. La cosa mi incuriosisce e mi sorprende allo stesso tempo, per cui torno indietro di qualche pagina e cerco spiegazioni nel testo.

Nel 1942 viene redatto un progetto per la trasformazione dell’antico complesso della Misericordia in una sede scolastica; cito dal testo: 《nel 1942 l’ingegnere Giuseppe Bonanni e l’architetto Mario Gioia presentano al Comune un progetto per l’adattamento del complesso dei fabbricati della Misericordia a scuola professionale per la donna: […] la vecchia chiesa viene trasformata in palestra […]》 (G. Stockel, 1981). Una palestra con relativi ambienti di servizio: guardaroba, spogliatoio, docce; come si legge sulla pianta del progetto pubblicata.

Detto questo, facciamo un passo indietro nel tempo:

la chiesa della Misericordia viene fondata nel periodo 1528-1531, annessa al complesso dell’omonima Confraternita (che ospitava bambini abbandonati e/o orfani), e la troviamo anche sulle piante storiche della città dell’Aquila. Arriviamo al Novecento: il complesso e la chiesa hanno evidentemente perso la loro funzione originaria, e così si arriva alla progettazione del 1942.

C’è da immaginare che se la chiesa della Misericordia fosse stata trasformata in una palestra scolastica, con relativi servizi, avrebbe probabilmente subìto delle manomissioni più o meno importanti, a rischio della sua conservazione.

Questa chiesa infatti è un gioiellino dell’architettura aquilana con la sua facciata rettangolare – sormontata da un triangolo murario (timpano) – bella, austera e raffinata (portale centrale con tracce di affresco soprastante, cornice di mezzo a rilievo tondeggiante, cornice del finestrone centrale con motivi ad òvolo, e non solo), con il suo alto campanile a vela perfettamente visibile per chi da Via del Guasto entra nelle Svolte della Misericordia, e con i suoi interni scrigno di bellezze artistiche e architettoniche, sovrapposte nei secoli e arricchite da importanti ritrovamenti pittorici durante i lavori di restauro dopo il sisma del 2009.

Un’unica navata 《che forse è la più bella e architettonicamente pregevole sala barocca della città》, come la definisce lo studioso mons. Orlando Antonini.

Molti nostri concittadini, e non solo, hanno avuto modo di “assaggiarne” la bellezza durante alcune aperture straordinarie, in attesa della completa riapertura al pubblico.

Non troppo distante da San Silvestro, da Via Garibaldi e da Viale Duca degli Abruzzi, la chiesa della Misericordia sorge nel Quarto di Santa Maria, in uno spazio intimo e gradevole nel cuore della nostra città, davanti alla piazza omonima e incastonata tra vicoli suggestivi che confluiscono proprio nella piazza. Una piacevole piazzetta incorniciata dalla chiesa, da graziose case e da un muro di cinta.

L’importanza di questo luogo è sottolineata anche dall’onomastica stradale: insieme a “Via delle Stimmatine” e a “Vico di Nuccia” (legato alla storia della chiesa), abbiamo “Via ed Arco della Misericordia” e “Svolte della Misericordia”, affascinanti stradine storiche che confluiscono nella “Piazza della Misericordia”. Queste vie formano quello che personalmente chiamo 《sistema onomastico》, ossìa un insieme di spazi stradali con lo stesso nome ma con tipologie di strade diverse che li distinguono (via, arco, svolte, piazza, vico, costa, sdrucciolo, chiassetto, largo): non è una scelta casuale, ed è importante, perché la ricorrenza di una certa denominazione ci segnala l’importanza e il significato storico e fisico di determinate zone del nostro centro cittadino.

In questo caso possiamo parlare di 《sistema onomastico della Misericordia》(con la Via, l’Arco, le Svolte e la Piazza), così come vi sono altri 《sistemi onomastici》- ugualmente importanti – tra le vie nel cuore della nostra L’Aquila.

Mauro Rosati

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