La dott.ssa Sarah Jackson, ricercatrice all’University College di Londra, ha rilasciato importanti dichiarazioni su uno degli studi più recenti sull’impatto del fumo sulla salute a lungo termine. Secondo la ricerca, un individuo di 60 anni che fuma regolarmente ha, in media, condizioni di salute comparabili a quelle di una persona non fumatrice di 70 anni. Jackson sottolinea che “non esiste un livello di esposizione al fumo che sia considerato sicuro”, confermando che il fumo è uno dei principali fattori di rischio per lo sviluppo precoce di malattie croniche.
Altri studi hanno evidenziato come il rischio di sviluppare patologie cardiovascolari e di subire ictus sia ridotto solo del 50% in coloro che fumano una sigaretta al giorno rispetto a chi ne fuma venti. Questo dimostra che la riduzione del numero di sigarette fumate al giorno, sebbene utile, non è sufficiente per evitare rischi significativi per la salute. La completa cessazione del fumo rimane quindi l’unica soluzione efficace per migliorare significativamente la propria salute e allungare la vita.
Questa ricerca fornisce ulteriori motivazioni per intensificare le campagne di sensibilizzazione sui pericoli del fumo e supportare più efficacemente chi desidera smettere. La necessità di abbandonare completamente il tabacco si conferma come la scelta più salutare e la più efficace per prevenire una serie di gravi patologie legate al consumo di tabacco.
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