“La verità è una, i saggi la chiamano con nomi diversi.” – Rig Veda
Le grandi tradizioni religiose del mondo hanno offerto, attraverso i loro testi sacri, una guida alla ricerca della verità più profonda dell’esistenza. La Bibbia, il Corano e la Bhagavad Gita, seppur appartenenti a culture e contesti storici differenti, condividono un obiettivo comune: illuminare il cammino dell’umanità verso una realtà superiore, che trascende il semplice vivere terreno. Ognuno di questi testi propone una via per comprendere la natura della divinità, il significato della vita e il destino ultimo dell’essere umano.
Il senso di libertà individuale nella Bibbia, nel Corano e nella Bhagavad Gita
Un tema centrale in questi testi è il rapporto tra libertà individuale e relazione con il divino. La Bibbia, il Corano e la Bhagavad Gita presentano l’essere umano come un agente libero, chiamato a compiere scelte morali e spirituali che influenzano il suo destino. Tuttavia, la concezione di questa libertà varia in base alla visione teologica di ciascun testo.
- Nella Bibbia, la libertà è legata al libero arbitrio: l’uomo è chiamato a scegliere tra il bene e il male. Gesù incarna questa libertà offrendo agli uomini la possibilità di seguirlo volontariamente: “Se vuoi essere perfetto, va’, vendi ciò che possiedi e dallo ai poveri… poi vieni e seguimi” (Matteo 19:21). Qui la libertà è una scelta consapevole di aderire all’amore divino.
- Nel Corano, la libertà individuale esiste, ma è subordinata alla sottomissione alla volontà di Allah (Islam significa appunto “sottomissione”). L’uomo ha la possibilità di scegliere tra seguire il sentiero retto o allontanarsi da esso, ma la vera libertà si trova nell’obbedienza alla legge divina. Il Corano afferma: “Non c’è costrizione nella religione. La retta via ora è distinta dall’errore” (Corano 2:256).
- Nella Bhagavad Gita, la libertà si manifesta nella comprensione del proprio dharma (dovere) e nel distacco dai frutti delle proprie azioni. Krishna insegna ad Arjuna che la libertà autentica non è il rifiuto dell’azione, ma il compierla con consapevolezza, senza attaccamento: “Colui che abbandona tutti i desideri materiali e vive senza brama, senza senso di possesso e senza egoismo, ottiene la pace” (Bhagavad Gita 2:71).
“Maometto dice: ‘obbedisci’, Gesù invece: ‘scegli'”
Questa affermazione riassume due diversi approcci alla relazione tra l’uomo e Dio.
- Maometto e l’obbedienza: Nel Corano, l’obbedienza ad Allah è vista come l’unica via per ottenere la salvezza. La legge divina è chiara e non negoziabile, e l’uomo trova la sua realizzazione nel conformarsi alla volontà divina: “Obbedite ad Allah e al Suo Messaggero, affinché vi sia usata misericordia” (Corano 3:132).
- Gesù e la scelta: Nei Vangeli, invece, Gesù propone una via basata sulla libera adesione. Egli non impone, ma invita: “Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua” (Matteo 16:24). Il Cristianesimo si fonda sulla scelta personale di seguire Cristo e il suo messaggio d’amore.
- Krishna e l’azione consapevole: La Bhagavad Gita, a metà tra queste due prospettive, enfatizza sia la necessità di seguire il proprio dharma (un dovere che può apparire come “obbedienza”), sia l’importanza di scegliere con consapevolezza come agire: “Abbandona ogni altra religione e rifugiati in me; io ti libererò da ogni peccato” (Bhagavad Gita 18:66).
Attualità di Bibbia, Corano e Bhagavad Gita
Nonostante siano testi antichi, questi scritti continuano ad avere un impatto significativo sulla società contemporanea:
- Bibbia: Il messaggio di amore e perdono di Gesù è ancora oggi un riferimento per molte comunità cristiane nel promuovere la pace, l’inclusione e la giustizia sociale. Il concetto di libero arbitrio e responsabilità individuale continua a essere un tema centrale nel dibattito etico e morale.
- Corano: In un mondo globalizzato, il Corano continua a influenzare le leggi, la cultura e la spiritualità di milioni di persone. Le sue indicazioni sulla giustizia, la carità e il rispetto per gli altri sono fondamentali in molte società musulmane e nel dialogo interreligioso.
- Bhagavad Gita: I suoi insegnamenti sul distacco, la meditazione e la realizzazione del sé hanno trovato risonanza anche in Occidente, influenzando movimenti spirituali, pratiche di crescita personale e approcci filosofici alla vita moderna.
Conclusione: un’unica ricerca, molte vie
La Bibbia, il Corano e la Bhagavad Gita, pur nella loro diversità, convergono in un punto essenziale: invitano l’essere umano a guardare oltre l’apparenza, a vivere in armonia con un principio superiore e a cercare la propria realizzazione spirituale. Che sia attraverso l’amore, l’obbedienza o la conoscenza interiore, il messaggio comune è che la verità non si trova nel potere terreno, ma nella ricerca di ciò che è eterno e trascendente.
Carlo Di Stanislao
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