Pasquale Martella compie 100 anni: una vita tra costruzioni, passione e memoria cittadina

È il 12 aprile del 1925 quando, nel borgo di Menzano di Preturo, nasce Pasquale Martella. Quel giorno è Pasqua e da lì il nome, quasi a segnarne fin da subito un destino speciale. Oggi, a un secolo esatto di distanza, Martella celebra i suoi 100 anni, testimone lucido e ancora presente di una vita […]

È il 12 aprile del 1925 quando, nel borgo di Menzano di Preturo, nasce Pasquale Martella. Quel giorno è Pasqua e da lì il nome, quasi a segnarne fin da subito un destino speciale. Oggi, a un secolo esatto di distanza, Martella celebra i suoi 100 anni, testimone lucido e ancora presente di una vita spesa tra cantieri, comunità e cambiamenti storici profondi.

Dall’infanzia tra Roma e L’Aquila, dove la famiglia aveva radici e interessi, al ritorno nel capoluogo abruzzese in piena guerra mondiale, Martella compie i suoi primi passi in un’Italia ferita ma desiderosa di rinascita. Dopo il diploma da geometra, intraprende la carriera imprenditoriale nel settore delle costruzioni, fondando un’azienda che diventerà punto di riferimento nel panorama edilizio regionale e non solo.

Negli anni del dopoguerra, la sua impresa si distingue per la qualità e l’affidabilità delle realizzazioni, firmando opere pubbliche e private in collaborazione con enti locali, ANAS, Genio Civile e amministrazioni del Centro Italia. La sua visione lungimirante lo porta ad aggiornare costantemente tecniche e strumenti di lavoro, adeguando l’attività alle normative emergenti e mantenendo l’azienda all’altezza delle nuove sfide del mercato.

Ma Pasquale Martella non è stato soltanto un costruttore. È stato anche un cittadino attivo e partecipe, attento osservatore della vita sociale e politica aquilana, appassionato di sport, in particolare di tennis e pugilato. Un uomo capace di conciliare lavoro, famiglia e impegno nella comunità, lasciando un’impronta forte e autentica nella memoria collettiva.

Nel giorno del suo centesimo compleanno, Martella viene festeggiato con affetto da figli, nipoti, amici e conoscenti. Accanto a lui, le tante opere costruite e le relazioni coltivate raccontano molto più di una carriera: narrano una vita intera spesa con dedizione, responsabilità e amore per la propria terra.

Cent’anni vissuti da protagonista. Cent’anni che oggi diventano un patrimonio condiviso per tutta la città dell’Aquila. Auguri, Don Pasquale!

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