In Italia, oratori, scuole, parrocchie e impianti sportivi – spazi che dovrebbero rappresentare ambienti protetti per bambini e adolescenti – sono spesso percepiti come luoghi a rischio per comportamenti inappropriati e abusi. A dirlo è un’indagine realizzata da Save the Children e Ipsos nel 2020, secondo cui circa 1 ragazzo su 5 e 1 adulto su 4 ritiene che proprio questi ambienti, abitualmente frequentati dai più giovani, possano nascondere insidie legate a maltrattamenti da parte di adulti di riferimento.
Una consapevolezza che, purtroppo, trova riscontro anche nei fatti di cronaca, con episodi che mettono in discussione il ruolo di chi dovrebbe rappresentare un punto di riferimento educativo e umano per le nuove generazioni.
“È doloroso apprendere ancora una volta notizie di violenze e abusi ai danni dei minori nei luoghi dove dovrebbero essere maggiormente al sicuro e per di più commesse da quelle figure adulte di riferimento”, ha dichiarato Giorgia D’Errico, Direttrice Relazioni Istituzionali di Save the Children. “È necessario affrontare la questione della tutela dei minori indipendentemente dai singoli casi di cronaca”.
Serve un modello organizzativo chiaro per prevenire e gestire i rischi
Save the Children sottolinea la necessità urgente di introdurre una “Child Safeguarding Policy” in tutti i contesti frequentati da bambini e adolescenti. Questo modello organizzativo dovrebbe includere:
- Regole di comportamento chiare per il personale e i volontari;
- Procedure definite per la segnalazione e la gestione di comportamenti inappropriati;
- Individuazione di figure responsabili della tutela dei minori all’interno delle organizzazioni;
- Percorsi formativi per accrescere la consapevolezza e la cultura della protezione dell’infanzia.
“Una violazione della persona non è mai un fatto privato, e se riguarda un minore è più che mai una responsabilità etica, oltre che legale, degli adulti in posizione fiduciaria non averlo saputo prevenire”, ha sottolineato ancora D’Errico.
Un impegno trasversale e condiviso
La protezione dei minori deve essere una responsabilità collettiva, che coinvolge famiglie, istituzioni, organizzazioni e comunità. Save the Children propone consulenze, percorsi su misura e formazione dedicata a scuole, enti religiosi, associazioni sportive e altre realtà educative, al fine di costruire ambienti sicuri in cui i diritti dei più piccoli siano sempre garantiti e tutelati.
Perché ogni bambino ha diritto a sentirsi al sicuro, ovunque.
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