Supera già quota 60 il numero di esami radiologici effettuati direttamente a casa dei pazienti dall’équipe territoriale del Sangro-Aventino, un traguardo importante per un progetto che rappresenta uno dei primi esempi concreti di sanità di prossimità nel cuore delle aree interne abruzzesi.
La nuova iniziativa, avviata dalla Asl Lanciano Vasto Chieti nell’ambito del progetto “Ambulatorio di comunità per la presa in carico della fragilità”, punta a raggiungere i pazienti più vulnerabili: anziani, persone con ridotta mobilità, non autosufficienti o socialmente fragili che vivono in zone difficili da raggiungere. Finanziato con i fondi del Pnrr, il programma è parte di una strategia nazionale per il potenziamento della medicina territoriale e la digitalizzazione del sistema sanitario.
Radiografie a casa, senza rinunciare alla qualità
Il progetto è coordinato dalla Radiologia Territoriale, diretta da Orietta Pelliccioni, che ogni martedì e giovedì invia un team composto da un tecnico radiologo e un operatore socio-sanitario nei piccoli comuni del Sangro-Aventino, tra cui Lama dei Peligni, Civitella Messer Raimondo, Palombaro, Fara San Martino, Palena, Quadri e Villa Santa Maria.
Viene utilizzato un sistema radiologico portatile, tecnologicamente avanzato, che garantisce standard di qualità e sicurezza pari agli strumenti ospedalieri. Le immagini, una volta acquisite, sono trasmesse in tempo reale alla rete aziendale tramite VPN e refertate a distanza dai medici radiologi, grazie al sistema PACS.
Un aiuto concreto per chi è più fragile
Il servizio non è destinato ai casi urgenti, ma è prezioso per esami di routine – come torace, bacino, anche, arti e mani – fondamentali per la gestione di patologie croniche e degenerative. La richiesta parte dal medico di famiglia, che invia la segnalazione al PTA di Casoli, il quale organizza gli appuntamenti ottimizzando spostamenti e tempi di intervento.
“Per molti dei nostri assistiti, raggiungere un ospedale è una vera impresa”, spiegano Fiore Di Giovanni, Direttore del Pta di Casoli, e la stessa Pelliccioni. “Abbiamo visto negli occhi dei pazienti la gratitudine per un servizio che va oltre la medicina: è una carezza alla dignità”.
Tra le tante storie, colpisce quella di un ultraottantenne di Civitella Messer Raimondo, impossibilitato a muoversi e assistito solo dalla moglie: “Con la nostra visita è stato possibile monitorare la sua patologia articolare e adeguare la terapia, altrimenti avrebbe dovuto rinunciare alle cure”.
Il futuro? Digitale e umano insieme
Il progetto rappresenta un tassello di un piano più ampio, come spiega Mauro Palmieri, Direttore Generale della Asl: “Stiamo lavorando per riportare gli specialisti nei presidi sanitari delle aree interne. Il digitale è la chiave per farlo: grazie alla telemedicina potremo garantire la continuità assistenziale anche nei luoghi più lontani”.
La radiologia domiciliare non è solo una questione di efficienza sanitaria, ma di giustizia sociale, perché garantisce cure a chi, per motivi geografici o personali, rischia di rimanere indietro. È una nuova frontiera della medicina che porta la salute a casa, ma anche più vicino al cuore delle persone.
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