Insegnare la Lingua dei segni a scuola? Si’ e i motivi per farlo sono molteplici, come spiega Irene Colavito, del dipartimento di Scienze giuridiche, del linguaggio, dell’interpretazione e della traduzione dell’Universita’ degli Studi di Trieste. “Innanzi tutto la Lis e’ una lingua e come tale e’ fonte inesauribile di cultura, ma piu’ nello specifico perche’ rinforza i processi di percezione e memoria visiva, impone di mantenere il contatto oculare e favorisce la capacita’ di concentrazione- dice Colavito-. La grammatica della Lis, inoltre, si sviluppa non solo sulla componente manuale della lingua, ma anche sull’espressione del volto e sulla posizione della testa, delle spalle e del tronco del segnante. Una peculiarita’ della lingua che impone un punto di vista fuori dagli schemi e allo stesso tempo una notevole attenzione sulle componenti espressive dell’interlocutore, favorendo cosi’ l’empatia”. La lingua dei segni puo’ essere classificata come lingua. “I primi studi sulla linguistica della Lis sono relativamente recenti: essi risalgono, infatti, agli anni ’50 del Novecento ed ebbero inizio in America. In Italia si sono diffusi negli anni ’80 e proseguono tutt’ora. Sebbene molti aspetti della Lis siano ancora da indagare, si puo’ decisamente affermare che essa sia una lingua a tutti gli effetti in quanto sistema di simboli arbitrari e regole grammaticali condivisi da una comunita’ e utilizzati per comunicare, interagire, trasmettere informazioni, bisogni, sentimenti. Oltre ad avere una sua specifica grammatica, la Lis, come tutte le altre lingue- spiega Colavito- si modifica nel tempo: alcuni segni subiscono variazioni di ‘pronuncia’ negli anni, altri diventano desueti e altri ancora nascono. Quali sono gli aspetti positivi dell’insegnamento della Lis nella scuola dell’infanzia, la primaria? Gli aspetti positivi sono molteplici. Innanzi tutto- continua- la Lis pretende un livello di attenzione visiva di cui le altre lingue non necessitano; questo mette il bambino nella condizione di imparare a cogliere molti particolari con gli occhi migliorando notevolmente la percezione visiva e la memoria visiva. L’utilizzo invece del segnato favorisce la creazione di nuovi collegamenti sinaptici in quanto le mani sono molto piu’ distanti dal cervello che la bocca. Inoltre, nella mia esperienza personale, ho sempre notato che il dover porre attenzione visiva per poter ricevere il messaggio comunicativo, rende i bambini piu’ rilassati e meno distratti dalle interferenze del contesto. Insomma, li rende piu’ propensi all’ascolto attivo”. La Lis “per sua natura e’ la lingua della comunita’ sorda. Nasce e si sviluppa nelle diverse comunita’ di sordi che la utilizzano per comunicare tra loro in maniera naturale. Un bambino sordo riesce a comunicare attraverso questa lingua tutti i suoi bisogni e allo stesso tempo puo’ ricevere qualsiasi messaggio senza fatica. L’utilizzo della lingua parlata non e’ affatto preclusa ai sordi, ma puo’ diventare faticosa in diversi contesti. La lettura delle labbra, ad esempio, richiede molta concentrazione e il rispetto di una serie di regole comunicative ben spesso sconosciute ai piu’. Inoltre per poter riconoscere le parole sulle labbra- sottolinea l’esperta- un bambino deve averne gia’ avuto esperienza e conoscerne il significato. Ma se il bambino risulta non essere immerso nella lingua parlata perche’ sordo, non potra’ mai averne esperienza semplicemente per esposizione, ma dovra’ apprendere la lingua che lo circonda come fosse una seconda lingua. La Lis, invece, puo’ essere acquisita naturalmente- conclude Colavito- e laddove un bambino avra’ modo di costruire un buon livello linguistico nella sua lingua naturale, altrettanto naturalmente avra’ poi la curiosita’ di imparare a tradurla nella lingua che lo circonda, esattamente come si e’ portati a fare quando ci si trova immersi in un contesto linguistico diverso dal proprio”.
Insegnare la Lis a scuola? Favorisce l’empatia
Insegnare la Lingua dei segni a scuola? Si’ e i motivi per farlo sono molteplici, come spiega Irene Colavito, del dipartimento di Scienze giuridiche, del linguaggio, dell’interpretazione e della traduzione dell’Universita’ degli Studi di Trieste. “Innanzi tutto la Lis e’ una lingua e come tale e’ fonte inesauribile di cultura, ma piu’ nello specifico perche’ […]
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