“Non creiamo nuovi poveri”, dichiara Roberto Rossini, presidente nazionale delle Acli e Portavoce dell’Alleanza contro la Poverta’ in Italia commentando la notizia che a partire dal 1° gennaio 2018 aumentera’ di un anno l’eta’ anagrafica per ottenere l’assegno sociale. Si passera’ da 65 anni e 7 mesi a 66 anni e 7 mesi. A prevederlo e’ la riforma Fornero: un anno in piu’ di attesa senza alcun sostegno economico. “Si tratta di una notizia tanto grave quanto sottostimata- afferma Emiliano Manfredonia, presidente del Patronato Acli- che lascera’ in evidenti condizioni di disagio economico e sociale decina di migliaia di cittadini, senza alcuna prestazione assistenziale di sostegno. L’attesa di un anno e’ insostenibile. È quanto mai urgente un intervento normativo di abrogazione di questa parte della riforma Fornero, in palese contraddizione alla lotta alla poverta’. Dal primo gennaio 2018 ci sara’ l’avvio del Rei, il Reddito d’inclusione, ma si tratta- conclude Rossini- di misure con finalita’ e beneficiari diversi. Non e’ possibile lasciare da soli cittadini senza alcuna garanzia minima”.
Welfare, Acli: “Età assegno sociale, non creiamo nuovi poveri”
“Non creiamo nuovi poveri”, dichiara Roberto Rossini, presidente nazionale delle Acli e Portavoce dell’Alleanza contro la Poverta’ in Italia commentando la notizia che a partire dal 1° gennaio 2018 aumentera’ di un anno l’eta’ anagrafica per ottenere l’assegno sociale. Si passera’ da 65 anni e 7 mesi a 66 anni e 7 mesi. A prevederlo […]
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