Anche rispettando tutti gli standard ambientali previsti, i rischi per la salute dei residenti di Taranto non si ridurrebbero sostanzialmente: lo affermano i deputati della commissione petizioni. Come si legge in una nota, secondo la relazione approvata quest’oggi sulla missione conoscitiva a Taranto effettuata lo scorso 18 e 19 luglio da una delegazione della commissione Petizioni, volta a incontrare i vertici dell’Ilva e dell’Eni e visitare gli impianti, anche qualora le suddette aziende applicassero tutte le misure preventive previste dalla legge, i rischi per la salute dei residenti nelle zone limitrofe rimarrebbero a livelli non accettabili. Secondo i deputati, non ci sarebbero le condizioni necessarie per permettere un incremento della produzione a piu’ di 8.5 milioni di tonnellate annue, cosi’ come proposto dall’azienda. Contrariamente, si raccomanda un limite produttivo di 6 milioni di tonnellate, limite che dovrebbe rimanere in vigore fino a che l’azienda non mettera’ in atto tutte le misure precauzionali per prevenire i danni ambientali. Nel testo si sottolinea poi come l’Ilva non abbia rispettato gli obblighi ambientali ne’ le scadenze imposte dal governo Italiano per ridurre l’impatto sul territorio, ad esempio non adottando le misure necessarie per proteggere la salute dei cittadini, come la copertura dei parchi minerali.
I deputati – ricorda ancora la nota – hanno piu’ volte denunciato come i dati esposti dai dirigenti dell’Ilva e dell’Eni siano stati spesso in contrasto con quelli presentati da cittadini firmatari della petizione, oltre alla poca trasparenza degli organi nazionali e locali, responsabili dei controlli per la salute pubblica e l’ambiente. Secondo i relatori, spetterebbe proprio a tali organi e ai dirigenti dell’Ilva e dell’Eni il dovere di ricostruire la fiducia dei cittadini nei loro piani ambientali e nei loro progetti industriali e promuovere un dialogo per coinvolgerli in tutte le decisioni che riguarderanno la loro qualita’ di vita. Il testo e’ stato approvato con 25 voti favorevoli e 2 contrari. Nel corso della missione a Taranto, i deputati europei hanno incontrato esperti dell’Asl di Taranto e hanno riconosciuto una correlazione tra le attivita’ dell’Ilva e alcune gravi patologie tumorali, cardiovascolari e respiratorie, che colpiscono i residenti della citta’, in percentuale maggiore rispetto al resto della regione. Particolarmente anomali sono i dati dei giovani colpiti da deficit neuro-cognitivi e dei lavoratori dell’azienda deceduti per mesotelioma pleurico, un tipo di tumore che nella citta’ presenta un’incidenza 4 o 5 volte superiore all’attesa. La delegazione ha inoltre incontrato alcuni dei firmatari della petizione all’origine della missione conoscitiva e visitato i quartieri limitrofi, constatando sia il peggioramento della qualita’ dell’aria nei giorni ventosi, sia la condizione di “prigionieri in casa”, piu’ volte denunciata dai cittadini stessi.
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