L’Organismo Nazionale di Controllo (ONC) ha deciso il numero e gli ambiti dei Centri di servizio per il volontariato definendone una nuova articolazione sul territorio, in base a quanto stabilito dall’articolo 61 del Codice del Terzo settore (Dlgs 117/2017). Entro il 2019 i Centri saranno 49 rispetto agli attuali 65 ed ogni provincia italiana avrà il suo Csv di riferimento, che potrà così pienamente “promuovere e rafforzare la presenza e il ruolo dei volontari nei diversi enti del Terzo settore”.
“Una decisione importante – dichiara la Portavoce Claudia Fiaschi – che consente di implementare una parte significativa della legge di riforma. Unitamente alla Sentenza della Corte della Costituzionale che ha rigettato i ricorsi di alcune regioni sull’incostituzionalità degli articoli del Codice del Terzo settore sui Centri di servizio per il volontariato, permette di chiudere una situazione di incertezza che si è protratta troppo a lungo.”
La sentenza della Corte Costituzionale ha ritenuto infondati i ricorsi promossi dalle regioni Veneto e Lombardia che chiedevano il riconoscimento di un ruolo decisorio maggiore delle Regioni in materia di promozione e controllo e ha ribadito, come proclamato dal quarto comma dell’art. 118 della Costituzione, che il Terzo settore, pur perseguendo finalità di interesse generale, è un soggetto di natura privata, autonomo e non sottoposto al controllo della pubblica amministrazione.
“Siamo soddisfatti – conclude Fiaschi – di questo ulteriore passaggio che riconosce pienamente il principio di sussidiarietà e sostiene il percorso di collaborazione tra Istituzioni pubbliche e Terzo settore per migliorare il benessere dei cittadini e rafforzare la coesione sociale delle nostre comunità. Ora possiamo finalmente entrare in una fase nuova di lavoro, più operativa e con meno incertezze.”
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