“Fino a 15-20 anni fa avevamo il problema della solitudine nei giovani, attualmente si parla molto poco di solitudine e molto di bullismo, ma il problema e’ che uno e’ figlio dell’altro”. Cosi’ Federico Bianchi di Castelbianco, psicoterapeuta e direttore dell’Istituto di Ortofonologia (IdO), a margine del convegno ‘Pensiamo fuori dalla scatola’, oggi al Centro Convegni Auditorium di Roma. “I ragazzi a forza di sentirsi soli possono sviluppare una reazione violenta, ed ecco il bullismo, che e’ una chiara sopraffazione dell’altro- continua lo psicoterapeuta- Dobbiamo pero’ pensare che tutti i ragazzi condividono lo stesso sentimento: la rabbia. Dal sentimento della solitudine siamo passati a quello della rabbia, che puo’ portare a comportamenti inaccettabili, che abbiamo troppo facilmente etichettato con la parola ‘bullismo’, che da un lato indica ma dall’altro perimetra. Questa perimetrazione non rende conto di tutte le violenze presenti nella gioventu’, che vanno dalla efferatezza, alla violenza sul web o fuori dal web. Dal sentirsi soli all’essere arrabbiati, questo e’ il passaggio che abbiamo avuto in questi anni”.
Scuola. Bullismo, per esperto è figlio della solitudine
“Fino a 15-20 anni fa avevamo il problema della solitudine nei giovani, attualmente si parla molto poco di solitudine e molto di bullismo, ma il problema e’ che uno e’ figlio dell’altro”. Cosi’ Federico Bianchi di Castelbianco, psicoterapeuta e direttore dell’Istituto di Ortofonologia (IdO), a margine del convegno ‘Pensiamo fuori dalla scatola’, oggi al Centro […]
Lascia un commento