Il Lazio da alcuni giorni sta facendo segnare il record nazionale di casi positivi al Covid-19, come pure la provincia di Roma. Una situazione che “mi preoccupa ma non mi sorprende”, ha detto all’agenzia Dire il presidente dell’ordine dei Medici di Roma e provincia, Antonio Magi, parlando a margine di un corso di perfezionamento tenuto all’Universita’ Campus Biomedico. “Per tutta l’estate non abbiamo fatto altro che dire ai giovani di stare attenti sugli assembramenti, di proteggersi nelle discoteche proprio per evitare di trovarci nella situazione attuale- ha spiegato-. I giovani a casa hanno i genitori e i nonni e in questo momento c’e’ un trasferimento dalla parte giovanile a quella piu’ soggetta al Covid, per questo i contagi aumentano. Anche le scuole saranno un altro veicolo di contagio ma non possiamo chiuderle”. In sostanza secondo Magi i numeri record di questi giorni di casi positivi al Covid-19 nel Lazio sono “un’onda lunga di quanto accaduto questa estate, infatti si sta alzando l’eta’ media degli infettati. La cosa preoccupante non e’ il numero dei contagiati ma la crescita dei ricoveri, e in particolar modo delle terapie intensive. Nonostante siamo piu’ preparati su come fronteggiare nell’immediato la patologia ed evitare che le persone vadano in terapia intensiva, ci finiscono lo stesso. Questo significa che il virus c’e’ e bisogna stare attenti fino a quando non avremo una cura o un vaccino”.
Per fronteggiare la situazione, l’assessore alla Sanita’, Alessio D’Amato, proporra’ l’obbligatorieta dell’uso della mascherina all’aperto: “Il fatto di stare anche all’esterno con le mascherine e’ un aiuto ed evita il diffondersi del droplet, inoltre e’ fondamentale mantenere il distanziamento e lavarsi le mani molto spesso”, ha aggiunto Magi, secondo il quale “sicuramente non ci saranno nuovi lockdown, ma dovremo inseguire i focolai che si formeranno e in quei casi dovremo intervenire in maniera piu’ radicale, ad esempio non spostarsi, quarantene ecc.”. Magi si sente di assolvere la Regione Lazio da eventuali responsabilita’ collegate a questa nuova impennata dei casi: “Quello che si poteva fare e’ stato fatto e nel migliore dei modi. Questa nuova impennata dei casi non e’ legata all’organizzazione ma all’educazione delle persone, che devono capire qual e’ il rischio. Questa estate si e’ stati piu’ leggeri e si pensava che l’Italia fosse l’unica nazione al mondo che non avesse il Covid-19”.
Lascia un commento